Nell’aprile del 1915 il poeta americano Edgar Lee Masters pubblicò negli Stati Uniti l’Antologia di Spoon River, una raccolta di poesie, in forma di epitaffio, in cui raccontava la vita degli abitanti di una cittadina immaginaria del midwest americano, Spoon River, nelle vicinanze dell’omonimo fiume.
Nel 1943 l’Antologia venne tradotta in Italia dalla scrittrice Fernanda Pivano, era la prima volta che traduceva dalla lingua americana. «Ero una ragazza quando ho letto per la prima volta Spoon River: me l'aveva portata Cesare Pavese, una mattina che gli avevo chiesto che differenza c'è tra la letteratura americana e quella inglese», raccontò. I primi libri americani che Cesare Pavese portò alla Pivano furono visti da lei "con grande sospetto". Ma con l'Antologia di Spoon River fu come un colpo di fulmine: «L'aprii proprio alla metà, e trovai una poesia che finiva così: "mentre la baciavo con l'anima sulle labbra, l'anima d'improvviso mi fuggì". Chissà perché questi versi mi mozzarono il fiato: è così difficile spiegare le reazioni degli adolescenti». Per un'adolescente cresciuta in un'epoca dominata dall'"epicità a tutti i costi" i versi di Masters e la loro "scarna semplicità" furono una rivelazione. Quasi per conoscere meglio i personaggi, la Pivano iniziò a tradurre in italiano le poesie senza dirlo a Pavese: temeva che la prendesse in giro. Ma un giorno quest'ultimo scoprì in un cassetto il manoscritto e convinse Einaudi a pubblicarlo. Incredibilmente riuscì a evitare la censura del Ministero della Cultura Popolare cambiando il titolo in «Antologia di S. River» e spacciandolo per una raccolta di pensieri di un quanto mai improbabile San River. La Pivano, tuttavia, pagò questa sua traduzione con il carcere; a tal proposito ha dichiarato:
“Era superproibito quel libro in Italia. Parlava della pace, contro la guerra, contro il capitalismo, contro in generale tutta la carica del convenzionalismo. Era tutto quello che il governo non ci permetteva di pensare [...], e mi hanno messo in prigione e sono molto contenta di averlo fatto”
Ora a più di cento anni dalla pubblicazione dell'Antologia, gli autori e registi Francesco Conversano e Nene Grignaffini sono tornati in Illinois, a Petersburg e Lewistown, non lontano da Spoon River, per rendere omaggio al poeta Edgar Lee Masters. Alcuni abitanti delle due comunità rileggono alcuni epitaffi dell’opera, nella traduzione fedele di Fernanda Pivano. Un modo per rivivere le atmosfere, gli stati d'animo e i sentimenti degli abitanti della provincia americana di allora, fotografata oggi nello spazio e nel tempo dei suoi molteplici microcosmi quotidiani. Ma anche un modo per raccontare quei sentimenti, piccoli gesti di coraggio e di fragilità umana che fanno parte della vita di ogni luogo e di ogni tempo. Una produzione Movie Movie con Rai Cinema. Dopo Torino e Roma, “Ritorno a Spoon River” è in proiezione al Cinema Anteo a Milano ogni giorno alle 13 e prossimamente sarà anche in televisione.