La collezione Alana al Jacquemart-André di Parigi
Quattrocento quadri di autori italiani dal Medioevo al Seicento sistemati in maniera fitta e geometrica alle pareti in una casa a Newark, negli Stati Uniti. Una delle raccolte private più preziose e meno note al mondo che vanta opere di Paolo Uccello, Fra Angelico, Guido Reni, Ludovico Carracci, Carpaccio, Pontormo, Bronzino, Tintoretto, Veronese e molti altri. Da Parigi Fabio Cappelli
Si chiama “Alana”, dai nomi dei due proprietari : il magnate e economista cileno Alvaro Saieh e sua moglie Ana Guzmán, sempre a caccia di opere d’arte nelle aste di tutto il mondo. Una coppia di collezionisti , proprio come i fondatori del Museo Jacquemart-André di Parigi, che dedica alla collezione Alana una mostra aperta fino al 20 gennaio 2020.
“Naturalmente non e’ stato possibile esporre l’intera collezione”, dice il curatore Carlo Falciani. “Abbiamo dovuto operare delle scelte e ci siamo dovuti dare dei criteri. Prima di tutto ci siamo orientati verso opere in buono stato di conservazione e di attribuzione certa, onde evitare confusioni. Abbiamo poi fatto scelte trasversali per rappresentare al meglio ogni periodo e per dare conto della varietà di questa raccolta” .
“Nélie Jacquemart e Edouard André avevano acquistato molti capolavori dell’arte italiana e la mostra dialoga con la collezione permanente”, dice Pierre Curie, conservatore del museo e co-curatore dell’esposizione. I quadri sono tutti in buono stato di conservazione ed è un’occasione unica: Salieh finora ha prestato singole opere ma è la prima volta che viene esposta una parte considerevole della collezione, solitamente chiusa al pubblico.
“Naturalmente non e’ stato possibile esporre l’intera collezione”, dice il curatore Carlo Falciani. “Abbiamo dovuto operare delle scelte e ci siamo dovuti dare dei criteri. Prima di tutto ci siamo orientati verso opere in buono stato di conservazione e di attribuzione certa, onde evitare confusioni. Abbiamo poi fatto scelte trasversali per rappresentare al meglio ogni periodo e per dare conto della varietà di questa raccolta” .
“Nélie Jacquemart e Edouard André avevano acquistato molti capolavori dell’arte italiana e la mostra dialoga con la collezione permanente”, dice Pierre Curie, conservatore del museo e co-curatore dell’esposizione. I quadri sono tutti in buono stato di conservazione ed è un’occasione unica: Salieh finora ha prestato singole opere ma è la prima volta che viene esposta una parte considerevole della collezione, solitamente chiusa al pubblico.