Giornale o Giomale? Il fenomeno (in crescita) dei siti di notizie bufala
Siti satirici o professionisti della "bufala"?
Si definiscono siti satirici e le loro pagine social hanno decine di migliaia di "followers".
Alcuni sono palesemente ironici, altri mandano messaggi ambigui in grado di confondere il pubblico e c'è chi sospetta che dietro tutto questo ci siano vere e proprie organizzazioni di professionisti della "bufala".
Di sicuro si tratta di un fenomeno in crescita e capita sempre più spesso che una pubblicazione palesemente falsa sia scambiata per vera. Un fatto facilmente verificabile dal numero di condivisioni e commenti sulle pagine social di questi siti.
La riuscita di una bufala avviene grazie alla combinazione di più fattori.
Tra questi l'equivoco della fonte: associare il proprio nome a fonti reali e autorevoli per assonanza, allusione o persino giocando sulle minime differenze tipografiche. E' il caso di pagine come "ilfattoquotidaino" oppure "ilgiomale" o ancora liberogiornale.com.
Una volta confuso l'utente sull'autenticità della fonte subentra il secondo fattore: la reazione emotiva.
Più il titolo sembra incredibile più è facile che generi una reazione che si potrà trasformare in commenti o condivisioni, innescando il processo "virale".
Il timore espresso da molti è che questo fenomeno possa alterare l'opinione collettiva su determinati argomenti, anche dopo aver realizzato che si tratti di bufala.
In questa direzione da Facebook arrivano le prime contromisure: su segnalazione degli utenti un consorzio di giornalisti verificherà le storie che, se saranno classificata come "false", potranno continuare ad apparire su Facebook, ma con una visibilità molto limitata e un'etichetta che ne renderà nota a tutti la natura.