Trentadue anni dopo il disastro nucleare, la centrale di Chernobyl produce di nuovo energia
Pannelli solari a pochi metri dal reattore esploso
Ad appena 100 metri dal sarcofago costruito attorno al reattore numero 4, esploso il 26 aprile 1986 a Chernobyl sorge il primo impianto fotovoltaico del progetto Solar Chernobyl. Dice l'amministratore delegato Yevgen Variagin: "Pensiamo che questo sia il posto migliore per i progetti di energia solare, questa terra ha sofferto così tanto a causa del disastro nuclearre e un progetto come questo può riportare questi luoghi all'umanità". "L'energia che viene prodotta viene attualmente consumata dalle strutture esistenti della centrale nucleare. L'impianto può funzionare in modalità completamente automatica: l'intervento umano è necessario solo per il controllo e la rimozione di eventuali piccoli malfunzionamenti che possono verificarsi".
L’obiettivo è di arrivare a produrre 1 gigawatt di energia pulita. Per adesso i 3.700 pannelli solari disposti su 1,6 ettari di terreno garantiscono una capacità di circa 1 MW, appena sufficienti ad alimentare il fabbisogno di 2 mila famiglie. Una piccola parte rispetto al progetto complessivo, ma un passo significativo per la rinascita di un territorio profondamente segnato dal punto di vista ambientale.
L’obiettivo è di arrivare a produrre 1 gigawatt di energia pulita. Per adesso i 3.700 pannelli solari disposti su 1,6 ettari di terreno garantiscono una capacità di circa 1 MW, appena sufficienti ad alimentare il fabbisogno di 2 mila famiglie. Una piccola parte rispetto al progetto complessivo, ma un passo significativo per la rinascita di un territorio profondamente segnato dal punto di vista ambientale.