I Rolling Stones senza Charlie Watts: il batterista salta il tour
"Per una volta sono andato fuori tempo", commenta il leggendario 'drummer' che sarà sostituito da Steve Jordan, da anni stretto collaboratore di Keith Richards
Charlie Watts non suonerà con i Rolling Stones nelle 13 date del tour statunitense rinviato l'anno scorso a causa della pandemia e il cui inizio è previsto per il 26 settembre a St. Louis. Il batterista che il 2 giugno scorso ha compiuto 80 anni, si sta riprendendo da un intervento resosi necessario dopo un check up di routine che, si legge in una dichiarazione del portavoce, ha avuto pienamente successo ma rende assai improbabile la sua partecipazione all'ennesima tornata di concerti della storica band inglese. Con le prove del tour che stanno per iniziare, i medici hanno consigliato a Watts assoluto riposo e il batterista ha reagito con la consueta ironia: "Per una volta sono andato fuori tempo", e aggiunge: "Sto lavorando duramente per tornare completamente in forma, ma oggi su consiglio degli esperti ho accettato il fatto che questo richiederà un po' di tempo".
Charlie Watts, che insieme a Mick Jagger e Keith Richards è uno dei membri originari superstiti della band nata a Londra nel 1962, verrà sostituito da Steve Jordan, 64 anni, tra la fine degli anni Settanta e i primi Ottanta batterista delle band di show televisivi come Saturday Night Live e Late Night With David Letterman. Jordan è stato a lungo session man per la band di Jagger e soci ed è entrato a far parte degli X-pensive Winos, la band messa in piedi tra la fine degli anni Ottanta e i primi Novanta da Keith Richards per i suoi progetti solisti.
Nel comunicato Charlie, amatissimo dai fan della band, aggiunge: "Dopo tutto quello che i fan hanno sofferto a causa del COVID non voglio che tutti quelli che hanno tenuto il biglietto per questo Tour siano delusi da un altro rinvio o da una cancellazione". Nello stesso comunicato Steve Jordan si dice onorato di sostituire Charlie, di non vedere l'ora di iniziare le prove del tour con gli altri membri della band e che "nessuno sarà più felice di me di lasciare il posto dietro la batteria appena Charlie mi dirà che va tutto bene". Il prossimo anno la storica band londinese ha in programma di celebrare i 60 anni di carriera e non è la prima volta, negli ultimi anni, che deve confrontarsi con problemi di salute che ne intralciano il "rotolare".
Nel 2004 proprio al leggendario batterista fu diagnosticato un tumore alla gola da cui si riprese rapidamente, in tempo per partecipare alle registrazioni di A Bigger Bang, allo stato l'ultimo album di inediti della band, e al successivo tour mondiale.
Nell'aprile del 2006, durante una vacanza alle Fiji, Keith Richards - le cui doti di sopravvivenza in particolare dall'uso di sostanze stupefacenti sono diventate proverbiali nella storia del rock - cadde da un albero procurandosi un trauma risolto con un delicato intervento alla testa che costrinse la band a rimandare di sei settimane il tour europeo.
Nel 2019 Mick Jagger subì un intervento di sostituzione della valvola cardiaca. Il tour nordamericano fu rinviato ma due mesi più tardi il 'front man' era già pronto per tornare sul palco.
Poche settimane fa, in una lunga intervista al New York Times, il più “giovane” membro della band, Ron Wood, 74 anni, ha raccontato la sua recente battaglia, vinta durante la pandemia, contro la recidiva del tumore ai polmoni diagnosticatogli una prima volta nel 2017.
L'amante del jazz con il vizio del rock and roll
Charlie Watts, appassionato ascoltatore di jazz fin dall'infanzia e cresciuto nel mito di Charlie Parker e Thelonious Monk, iniziò a suonare la batteria a 13 anni con... un banjo a cui tagliò via il manico per usarlo come un tamburo. Un amore per il jazz sempre coltivato dal batterista che negli anni ha fatto da catalizzatore di diversi progetti registrando una serie di album con il suo Quintetto. Come gli altri 'stones' anche Watts, all'inizio degli anni Sessanta ben avviato verso una carriera come 'graphic designer', deve il fatidico incontro con il rhythm and blues e il rock and roll a Alexis Korner, punto di riferimento allora della scena blues londinese con i suoi Blues Incorporated, fucina di talenti che conquisteranno il mondo sull'onda della 'British Invasion'. Negli anni il batterista ha messo il suo talento grafico al servizio della band, sia con vignette come quelle sul retro di copertina di 'Between the Buttons' del 1967, sia nella progettazione dei palcoscenici, da sempre un elemento centrale nel 'live' degli Stones, a partire da quello a forma di fiore di loto del tour americano del 1975. Charlie Watts è indiscutibilmente lo 'stone' più eccentrico: il suo gusto classico per gli abiti di sartoria è agli antipodi del look da pirata punk costruito negli anni dall'amico Richards; unica nella band è anche la sua tranquilla vita privata: sposato dal 1964 con Shirley Ann Sheperd la coppia vive oggi in un piccolo villaggio del sud-ovest dell'Inghilterra dove cura un allevamento di cavalli, l'altra grande passione di Charlie. Negli ultimi anni non si contano le dichiarazioni del batterista che con ironia ha manifestato 'insofferenza' rispetto all'attività dal vivo della band che continua a essere frenetica nonostante l'età, gli acciacchi e perfino la pandemia. Fino a oggi tuttavia Charlie Watts aveva sempre risposto presente alla chiamata dei compagni di strada. Questa volta invece pare proprio che i fan dovranno fare a meno del suo stile inimitabile, ingrediente fondamentale del suono di tutte le canzoni più popolari degli Stones da Satisfaction a Paint it, Black, da Honky Tonk Women a Miss You, da Street Fighting Man a Start Me Up.