Giornata mondiale contro l'AIDS: c'è ancora tanto da fare
La battaglia contro l'Aids ha ottenuto diverse vittorie nei decenni passati, ma c'è ancora molto da
fare per sconfiggere il virus e le drammatiche conseguenze di cui è portatore. Basta pensare all'Africa Sub-Sahariana, dove ogni anno si registrano 1,4 milioni di nuovi casi di infezioni, più della metà di tutti i nuovi casi registrati a livello mondiale. Nel corso degli ultimi 15 anni, a livello mondiale, i nuovi casi registrati sono diminuiti del 35%, assestandosi nel 2014 sui 2 milioni. Anche il numero di bambini contagiati è diminuito dal 2000, riducendosi del 58%. I successi però sono un'arma a doppio taglio: nel nostro paese, ad esempio, di Hiv si parla sempre meno, con il risultato che le nuove infezioni sono in crescita, e ogni anno 3500-4000 persone sono colpite dal virus, secondo i dati resi noti dalla società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), che sottolinea come sono in crescita nei sieropositivi anche le infezioni da sifilide.
"Secondo il rapporto UNAIDS diffuso pochi giorni fa, il numero di persone in trattamento antiretrovirale è aumentato di 2,2 milioni rispetto all'anno precedente - dichiara Stella Egidi, responsabile medico di MSF - ma gli obiettivi ambiziosi fissati a livello globale - come la fine dell'epidemia entro il 2030 - richiedono il superamento di diversi ostacoli che impediscono ancora a troppe persone di accedere alle cure o seguire il trattamento in maniera adeguata e continuativa".