La guerra delle barrette di cioccolato, Nestlé perde la battaglia delle “quattro dita”
Sullo sfondo lo scontro commerciale tra il colosso svizzero e quello americano di Mondelez: la tipica forma “a quattro dita” del popolare Kit Kat può essere registrata come marchio? La Corte di Giustizia Europea oggi ha detto no, ma…
La multinazionale svizzera ha perso una battaglia nella guerra che ormai da oltre dieci anni la vede confrontarsi con l'altro colosso americano dei dolciumi, la Mondelez, nel tentativo di contendersi fette sempre più ampie del ricco mercato delle barrette di cioccolato grazie a un forma tridimensionale che tutti conoscono.
L'oggetto dello scontro è infatti la forma “a quattro dita” del Kit Kat, snack storico che fa parte della gamma di prodotti Nestlé. I giudici dell'Unione Europea hanno stabilito che la forma della popolare barra di cioccolato non è abbastanza distintiva per essere registrata come marchio tridimensionale. E' dal 2002 che la Nestlé cerca di ottenere questo marchio europeo ma la Corte di giustizia riunitasi mercoledì 25 luglio in Lussemburgo si è pronunciata nuovamente a sfavore.
Dopo questo pronunciamento la Mondelez potrà continuare a commercializzare e vendere la sua tavoletta di cioccolato norvegese, la Kvikk Lunsj (che significa Pasto Veloce, ndr) in tutta l'Unione Europea. La Kvikk Lunsj ha una forma assai simile e anch’essa ha una storia alle spalle. Lo snack norvegese infatti fu creato nel 1937, due anni dopo che il Kit Kat aveva invaso gli scaffali del Regno Unito. La Norvegia non fa parte dell'UE ma è comunque all'interno dell'area economica europea.
La Corte ha in effetti riportato la causa al punto di partenza chiedendo all'Ufficio Europeo per la Proprietà Intellettuale (EUIPO) "di riconsiderare se la forma tridimensionale corrispondente al prodotto 'Kit Kat 4 barre' possa essere considerata come marchio." In particolare i giudici hanno rilevato che, sebbene sia stato accertato che il marchio "a quattro dita" ha acquisito un carattere distintivo in dieci paesi (Danimarca, Germania, Spagna, Francia, Italia, Paesi Bassi, Austria, Finlandia, Svezia e Regno Unito), questo non è il caso per altri quattro (Belgio, Irlanda, Grecia e Portogallo). La Nestlé in effetti può ancora contare sul fatto che la forma sia registrata come marchio in vari paesi, anche se ora la decisione della Corte indebolisce queste registrazioni.
La palla dunque torna all'EUIPO che è invitata a rivedere la questione proprio a causa di questi quattro paesi in cui i consumatori non hanno riconosciuto "le quattro dita" come emblematico del Kit Kat. Si è trattato di un secondo giudizio espresso dopo la prima decisione della Corte risalente al 15 dicembre 2016, e che ha permesso a Mondelez di segnare un punto nella lunga contesa. "Non ci sono nè vinti nè vincitori," ha detto una fonte al Tribunale di Lussemburgo, "Il produttore svizzero, tuttavia, ha perso una battaglia perché avrebbe preferito la conferma della decisione presa dall'EUIPO nel 2006". All'epoca infatti l'Ufficio aveva accettato la registrazione della forma "a quattro dita" come marchio entro i confini dell'Ue. A quella decisione si era opposta nel 2007 Mondelez.