Myanmar. Un altro manifestante ucciso a Mandalay durante le proteste
Continuano le manifestazioni contro la giunta militare in tutto il Paese. Social media inondati di immagini della violenta repressione. Black-out nelle principali città: oscurata la rete internet.
Ancora sangue in Myanmar. La polizia e le forze di sicurezza hanno usato lacrimogeni e proiettili di gomma contro i manifestanti scesi in strada in varie zone del Paese. Anche oggi i manifestanti avevano eretto barricate per fermare l'intervento della polizia. Le notizie che arrivano da Myanmar parlano di interventi della polizia contro i manifestanti a Yangon dove la folla è stata dispersa con i lacrimogeni, a Monywa, Myingyan e Pathein.
A Mandalay la polizia ha aperto il fuoco contro i manifestanti scesi ancora una volta in strada per protestare contro il colpo di stato militare, uccidendo una persona durante una protesta di giovani ingegneri. Lo riferisce Reuters citando testimoni e media locali secondo i quali un giovane è morto dopo essere stato colpito al collo: "La polizia ha interrotto la manifestazione, la gente si è messa a correre," racconta un testimone, "e un uomo è stato colpito al collo". Già dalle prime ore della mattina una grande folla aveva marciato pacificamente attraverso la città gridando: "L'età della pietra è finita, non abbiamo paura perché ci minacciate". Manifestazioni anche a Yangon e Naypyitaw mentre le famiglie seppelliscono le vittime degli scontri dei giorni scorsi.
BREAKING: A civilian was shot dead in Mandalay on Friday afternoon when anti-regime protesters were cracked down by riot police and soldiers.#WhatIsHappeningInMyanmar#RejectMilitaryCoup pic.twitter.com/IYMulpPma1
— The Irrawaddy (Eng) (@IrrawaddyNews) March 5, 2021
Filmati che circolano sui social media e che documentano la brutale repressione delle proteste hanno scatenato l'indignazione e la richiesta di una risposta internazionale più forte contro la giunta militare.
Kyal Sin: This is the evidence how 19 yro Ma Kyal Sin was shot in #Mandalay. Military seized Global New Light of Myanmar reported "it was not an injury caused by a riot weapon". You can see a girl (black shirt) was falling down. #WhatsHappeningInMyanmar pic.twitter.com/zReRLnE2dx
— Mratt Kyaw Thu (@mrattkthu) March 5, 2021
Un video girato da testimoni oculari mostra centinaia di manifestanti arrestati dalla polizia a Yangon mercoledì 3 marzo, il giorno più sanguinoso dal colpo di stato del primo febbraio scorso. Nel video si vedono i manifestanti detenuti, alcuni dei quali monaci, in fila con le mani dietro la testa prima di essere caricati su camion militari. Alcuni dei detenuti sono stati portati nel carcere di Insein a Yangon, racconta un testimone: "Più di trecento studenti manifestanti sono stati arrestati. Sono stato fortunato a scappare e stavo piangendo mentre filmavo", ha detto a Reuters l'autore del video, che ha voluto rimanere anonimo.
Black-out in tutto il Paese: rete web oscurata ancora
Varie città del Myanmar sono senza luce elettrica, senza che al momento se ne capisca la ragione. Il black-out è cominciato a Yangon, la capitale economica del Paese, intorno alle 13 ora locale, e poi si è ripetuto in varie città, riferiscono varie fonti accreditate su Twitter. Secondo alcune fonti ci sono anche problemi nelle connessioni telefoniche. NetBlocks, che monitora i blackout di Internet nel mondo, ha confermato che la rete web è rimasta oscurata per la 17esima notte consecutiva e che la connettività è scesa fino al 14% dei livelli ordinari.
Dall'inizio delle proteste, secondo i dati forniti dalle Nazioni Unite, si contano almeno 54 morti. Mercoledì scorso è stato il giorno più sanguinoso con 38 vittime tra i manifestanti. Ad oggi sarebbero più di 1.700 le persone arrestate.