Urla di orrore e disgusto in sala: Lars Von Trier torna a Cannes dopo lo scandalo del 2011
Sette anni dopo essere stato definito persona non grata a Cannes a causa delle sue dichiarazioni di simpatia per Adolf Hitler durante la conferenza stampa di "Melancholia", il regista è tornato sulla Croisette con "The House that Jack Built ", film ultraviolento che vede protagonista un Matt Dillon in gran forma
Sul biglietto d'ingresso di "The House that Jack Built" c'era scritto esplicitamente "Scene violente" ma l'avviso non ha salvato il pubblico che lunedì sera ha assistito alla proiezione del film del 62enne regista danese presentato fuori concorso alla 71esima edizione del festival del cinema di Cannes.
Le due ore e mezzo di questo film sono state punteggiate da urla di orrore e di disgusto per le immagini particolarmente scioccanti. Alcuni spettatori hanno chiuso gli occhi e un certo numero ha persino abbandonato la sala. Il film è diviso in cinque capitoli ciascuno dei quali dedicato a un "incidente" cioè a un omicidio, e vede protagonista Matt Dillon nella parte di Jack, un serial killer soprannominato "Mr. Sofisticazione " che vuole trasformare i suoi delitti in opere d'arte.
Particolarmente cruente due scene: in una vengono uccisi dei bambini, in un'altra viene tagliato il seno di una donna. Immagini provocatorie di un Lars Von Trier che invece ha voluto tenere un profilo basso quest'anno con pubblico e stampa. "Spero che gli spettatori vedranno che è un film un po' diverso" ha dichiarato prima di entrare in sala. "Diciamo che va tutto bene", ha aggiunto poi dopo la proiezione.
Palma d'oro nel 2000 per "Dancer in the Dark", il regista non aveva messo piede al Festival di Cannes dallo scandalo del 2011. Nonostante le scuse quasi immediate era stato dichiarato persona non grata dagli organizzatori della storica rassegna francese, una sanzione senza precedenti.
Recentemente aveva manifestato un certo rimorso per quelle dichiarazioni: "Non sono mai stato e non sarò mai un nazista." Sarà ironico allora il riferimento alla Germania nazista che viene evocata brevemente nel nuovo film con immagini di aerei tedeschi e dello stesso Hitler mentre Jack/Matt Dillon ne parla come di "icone".