Il primo viaggio di una portacontainer sulla rotta Artica (anche grazie ai cambiamenti climatici)
Venta Maersk Line è la prima portacontainer ad attraversare il Circolo Polare Artico
La portacontainer danese Venta Maersk ha quasi completato il suo viaggio inaugurale da Vladivostok a San Pietroburgo attraverso la Northern Sea Route (NSR). Ha superato l'Oceano Artico dallo Stretto di Bering al Mare di Norvegia ed è la prima nave rompighiaccio a farlo per fini commerciali, sperimentando un'alternativa al Canale di Suez, percorribile in un mese. L'intento è quello di "esplorare una rotta sconosciuta per la spedizione di container e per raccogliere dati scientifici", ha dichiarato la Maersk Line, la più grande compagnia di spedizioni di container del mondo, numero uno mondiale del trasporto marittimo,
La rotta del Mare del Nord, che si estende dallo stretto di Bering tra la Russia e gli Stati Uniti lungo l'estremo nord della Russia fino alla sua uscita vicino alla Norvegia, è considerata un potenziale rivale a lungo termine del canale di Suez per il commercio Asia-Europa, a causa dello scioglimento del ghiaccio nell'Artico. Si tratta di una rotta più costosa e praticabile solo nei mesi più caldi, ma che consente di far risparmiare da una a due settimane di tempo ai traffici tra Europa e Asia. Fino ad ora, il passaggio a Nordest è stato in gran parte riservato alle petroliere e ai vettori del gas, ma ora sta diventando più popolare anche grazie allo sviluppo delle infrastrutture portuali in Russia.
La Russia investe sulla nuova rotta
Proprio la Russia ha varato una manovra in cui prevede di stanziare nella nuova tratta oltre 40,6 miliardi di rubli (oltre 500 milioni di euro) di fondi del bilancio federale nei prossimi tre anni. "I fondi serviranno per lo sviluppo delle infrastrutture portuali nonché la costruzione di rompighiaccio a propulsione nucleare per aumentare il flusso di merci attraverso la rotta del Mare del Nord, per un importo di 9,6 miliardi rubli nel 2019, 15,8 miliardi di rubli nel 2020 e 15,27 miliardi di rubli nel 2021", si legge nel documento. L'area chiave dello sviluppo della rotta del Mare del Nord è collegata alla fornitura di risorse minerarie e degli idrocarburi. Entro il 2020 la capacità dei porti del Bacino artico dovrebbe raggiungere circa 40 milioni di tonnellate in virtù dei progetti già in corso di attuazione nei porti di Sabetta e Murmansk.
La rotta del Mare del Nord, che si estende dallo stretto di Bering tra la Russia e gli Stati Uniti lungo l'estremo nord della Russia fino alla sua uscita vicino alla Norvegia, è considerata un potenziale rivale a lungo termine del canale di Suez per il commercio Asia-Europa, a causa dello scioglimento del ghiaccio nell'Artico. Si tratta di una rotta più costosa e praticabile solo nei mesi più caldi, ma che consente di far risparmiare da una a due settimane di tempo ai traffici tra Europa e Asia. Fino ad ora, il passaggio a Nordest è stato in gran parte riservato alle petroliere e ai vettori del gas, ma ora sta diventando più popolare anche grazie allo sviluppo delle infrastrutture portuali in Russia.
La Russia investe sulla nuova rotta
Proprio la Russia ha varato una manovra in cui prevede di stanziare nella nuova tratta oltre 40,6 miliardi di rubli (oltre 500 milioni di euro) di fondi del bilancio federale nei prossimi tre anni. "I fondi serviranno per lo sviluppo delle infrastrutture portuali nonché la costruzione di rompighiaccio a propulsione nucleare per aumentare il flusso di merci attraverso la rotta del Mare del Nord, per un importo di 9,6 miliardi rubli nel 2019, 15,8 miliardi di rubli nel 2020 e 15,27 miliardi di rubli nel 2021", si legge nel documento. L'area chiave dello sviluppo della rotta del Mare del Nord è collegata alla fornitura di risorse minerarie e degli idrocarburi. Entro il 2020 la capacità dei porti del Bacino artico dovrebbe raggiungere circa 40 milioni di tonnellate in virtù dei progetti già in corso di attuazione nei porti di Sabetta e Murmansk.