Coronavirus. L'infermiera stremata accasciata sul volante e le altre foto simbolo dell'emergenza
Scatti che raccontano l'emergenza della seconda ondata di Covid-19 in Italia
Tre foto che arrivano da tre diverse città. Raccontano la stessa storia fatta di turni interminabili al pronto soccorso, di mascherine e tute di protezione indossate per ore e ore, di sacrificio e dedizione. Una storia già raccontata a marzo e che purtroppo si ripete in questa nuova emergenza.
Il primo scatto arriva da Palermo. L'infermiera del 118 si addormenta stremata sul volante dell'ambulanza con il paziente a bordo mentre aspetta di entrare nell'ospedale di Villa Sofia. Attende il suo turno da otto infinite ore.
"Sto pensando a ciò che ho vissuto oggi assieme alla mia équipe, vestiti per otto ore di fila con un sospetto in ambulanza poi positivo, otto ore interminabili e ancora non è finita". Scrive uno dei sanitari presenti su Facebook. E pubblica le foto, della sua stessa stanchezza e dei colleghi stremati, compresa l'infermiera accasciata sul volante. Si chiama Aurora Tocco, ha ventidue anni, racconta lei stessa a livesicilia.it. Lavora in ospedale ma nei turni liberi sale sui mezzi del 118, per passione. Una passione nata quando aveva sedici anni e che ha perseguito con dedizione.
Nelle tende attrezzate del pre triage fuori dall'ospedale ci sono malati positivi che aspettano di essere visitati e poi trasferiti nei reparti Covid. Nel frattempo il personale sanitario con il malato a bordo resta in ambulanza, con l'equipaggio che non può muoversi e il paziente preso in carico che attende il suo turno. L'intervento dell'ambulanza del 118 cominciato alle 10 del mattino si è concluso solo alle 18, quando si è avuto l'esito del tampone molecolare risultato positivo.
Il secondo scatto arriva da Bologna. Ritrae un infermiere con i dispositivi di protezione addosso seduto su una panca, lo sguardo fisso nel vuoto. Scrive Antonio Gramegna, un medico del Sant'Orsola, su Facebook: "Dopo 14 ore di lavoro consecutive per trasferire pazienti, organizzare e aprire un altro reparto Covid i pazienti iniziano ad arrivare uno dopo l'altro .... Lui è un infermiere che come me si è ammalato di Covid a marzo mentre ci prendevamo cura di molti pazienti che arrivavano in reparto e non respiravano ... guariti siamo ritornati in corsia a curare persone ... senza risparmiarci ... oggi infilato in una tuta/camice, provvisto di maschera e scudo protettivo .. lui è limmagine di tanti infermieri che stanno rivivendo lo stesso film di Marzo ... io lo osservo e mi rendo conto in questo suo atteggiamento raccolto prima di entrare in camera quanta preoccupazione cè .... ma noi siamo INFERMIERI e possiamo solo curare le persone . a voi tutti chiedo con forza di non chiamarci eroi ma di adottare comportamenti che prevengano i contagi .... questo è l'unico modo possibile che avete per esprimere la vostra riconoscenza allimpegno e alla dedizione che ogni giorno mettiamo nell'essere infermieri e prenderci cura della vostra salute ... CONDIVIDETE questo pensiero vi prego ... sperando aiuti a riflettere .....".
La terza foto è tratta dal profilo Twitter di Società Italiana Sistema 118. Si vedono alcuni operatori del 118, anche loro in attesa del turno di entrare in ospedale, come l'infermiera di Palermo. Uno dorme sdraiato su una panchina, stremato dall'attesa: "Operatori del 118 di Sassari, stremati, bardati con tute protettive, costretti a code estenuanti davanti agli ospedali (in alcuni casi anche di 12 ore) in attesa che i pazienti dentro le ambulanze possano accedere ai pronto soccorso dellisola", si legge nella didascalia.
Il primo scatto arriva da Palermo. L'infermiera del 118 si addormenta stremata sul volante dell'ambulanza con il paziente a bordo mentre aspetta di entrare nell'ospedale di Villa Sofia. Attende il suo turno da otto infinite ore.
"Sto pensando a ciò che ho vissuto oggi assieme alla mia équipe, vestiti per otto ore di fila con un sospetto in ambulanza poi positivo, otto ore interminabili e ancora non è finita". Scrive uno dei sanitari presenti su Facebook. E pubblica le foto, della sua stessa stanchezza e dei colleghi stremati, compresa l'infermiera accasciata sul volante. Si chiama Aurora Tocco, ha ventidue anni, racconta lei stessa a livesicilia.it. Lavora in ospedale ma nei turni liberi sale sui mezzi del 118, per passione. Una passione nata quando aveva sedici anni e che ha perseguito con dedizione.
Nelle tende attrezzate del pre triage fuori dall'ospedale ci sono malati positivi che aspettano di essere visitati e poi trasferiti nei reparti Covid. Nel frattempo il personale sanitario con il malato a bordo resta in ambulanza, con l'equipaggio che non può muoversi e il paziente preso in carico che attende il suo turno. L'intervento dell'ambulanza del 118 cominciato alle 10 del mattino si è concluso solo alle 18, quando si è avuto l'esito del tampone molecolare risultato positivo.
Il secondo scatto arriva da Bologna. Ritrae un infermiere con i dispositivi di protezione addosso seduto su una panca, lo sguardo fisso nel vuoto. Scrive Antonio Gramegna, un medico del Sant'Orsola, su Facebook: "Dopo 14 ore di lavoro consecutive per trasferire pazienti, organizzare e aprire un altro reparto Covid i pazienti iniziano ad arrivare uno dopo l'altro .... Lui è un infermiere che come me si è ammalato di Covid a marzo mentre ci prendevamo cura di molti pazienti che arrivavano in reparto e non respiravano ... guariti siamo ritornati in corsia a curare persone ... senza risparmiarci ... oggi infilato in una tuta/camice, provvisto di maschera e scudo protettivo .. lui è limmagine di tanti infermieri che stanno rivivendo lo stesso film di Marzo ... io lo osservo e mi rendo conto in questo suo atteggiamento raccolto prima di entrare in camera quanta preoccupazione cè .... ma noi siamo INFERMIERI e possiamo solo curare le persone . a voi tutti chiedo con forza di non chiamarci eroi ma di adottare comportamenti che prevengano i contagi .... questo è l'unico modo possibile che avete per esprimere la vostra riconoscenza allimpegno e alla dedizione che ogni giorno mettiamo nell'essere infermieri e prenderci cura della vostra salute ... CONDIVIDETE questo pensiero vi prego ... sperando aiuti a riflettere .....".
La terza foto è tratta dal profilo Twitter di Società Italiana Sistema 118. Si vedono alcuni operatori del 118, anche loro in attesa del turno di entrare in ospedale, come l'infermiera di Palermo. Uno dorme sdraiato su una panchina, stremato dall'attesa: "Operatori del 118 di Sassari, stremati, bardati con tute protettive, costretti a code estenuanti davanti agli ospedali (in alcuni casi anche di 12 ore) in attesa che i pazienti dentro le ambulanze possano accedere ai pronto soccorso dellisola", si legge nella didascalia.