Monaco si dà fuoco per 'donne conforto' a Seul. Religioso buddista in gravi condizioni
Corea sud-Giappone
Un monaco buddista è in gravi condizioni dopo essersi dato fuoco a Seul per protestare contro l'accordo tra Corea sud e Giappone sulla vicende delle 'donne di conforto', le decine di migliaia di donne costrette a diventare schiave sessuali per i militari giapponesi in Asia, prima e durante la seconda guerra mondiale. Il religioso di 64 anni - hanno comunicato le autorità sanitarie - ha estese ustioni di terzo grado, gravi danni a organi vitali e non respira autonomamente. L'uomo si è dato fuoco nella tarda serata di ieri durante una manifestazione indetta per chiedere le dimissioni della presidente Park Geun-hue. Il monaco aveva scritto che la presidente è una traditrice per aver sottoscritto l'accordo nel 2015 con cui il Giappone aveva cercato di risolvere la controversia con la creazione di un fondo da 7,5 milioni di euro per i risarcimenti alle vittime in cambio dell'impegno di Seul a non sollevare la questioni nelle sedi internazionali. La vicenda è tornata d'attualità perché recentemente davanti al consolato giapponese della città di Busan è stata posta una statua di donna proprio in ricordo del dramma delle schiave sessuali, in gran parte coreane, ma anche cinesi, indonesiane e filippine. Il Giappone ha per questo deciso il richiamo del proprio ambasciatore e del console di Busan.