Li chiamano "negozi gialli" e spuntano come funghi a Hong Kong. Ecco cosa sono
Una rete di esercizi commerciali che sostiene i manifestanti pro-democrazia s ista allargando tra le strade dell'ex colonia britannica e la loro posizione a favore della protesta si sta dimostrando anche un buon affare.
Mentre Pechino esprime ancora una volta il sostegno "incrollabile" per Carrie Lam e la sua guida dell'ex colonia britannica denunciando allo stesso tempo i danni economici prodotti dalle manifestazioni pro-democrazia sfociate anche in scontri violenti, da Hong Kong arrivano altre immagini e altre storie.
Tra queste c'è la storia dei cosiddetti "negozi gialli", esercizi commerciali di varia natura - bar, ristoranti, negozi di abbigliamento o di gadget - che non hanno paura ad esporsi mettendo a disposizione dei propri clienti degli spazi in cui le persone possono appendere biglietti, messaggi e note in cui esprimono liberamente la propria opinione. C'è anche un negozio per adulti che offre un sex toy gratuito ai clienti che possono produrre una ricevuta per dimostrare di aver fatto una donazione al movimento di protesta.
In alcuni di questi negozi, entrando, si possono sentire le note di "Gloria a Hong Kong", uno degli inni della protesta, che risuonano dagli altoparlanti. Altri distribuiscono bevande gratuite ai manifestanti durante le dimostrazioni di piazza. Molti manifestanti e persone che sostengono il movimento ora usano app per rendere più semplice localizzare questi "negozi gialli".
La speranza, dicono alcuni esponenti del movimento, è quello di creare una "economia gialla", una rete di negozi che aiuti a finanziare e sostenere il movimento di protesta.