Calais, sgomberata 'The Jungle': migranti trasferiti in container
È stata sgomberata una parte del grande campo profughi di Calais, chiamato The Jungle. Abitato da migliaia di migranti - secondo le stime circa 4000 - che puntano ad attraversare la Manica e arrivare in Inghilterra, l'accampamento è organizzato come una città parallela, con chiese, moschee, piccoli negozi, scuole che insegnano la lingua grazie all'aiuto di volontari. Circa settecento persone saranno spostate in una zona non distante, dove vivranno in container. Battezzato CAP, Centro di accoglienza provvisorio, il nuovo sito è completamente recintato e per entrare i migranti devono passare su uno scanner il palmo delle mani per il riconoscimento. Le autorità francesi hanno promesso però di non registrare le impronte.
Proprio a The Jungle, l'artista britannico Banksy ha realizzato uno dei quattro graffiti di Calais, raffigurante Steve Jobs, con un computer Mac e un sacco sulla spalla e l'ha intitolato "Un figlio di migrante proveniente dalla Siria" proprio per ricordare che il genio di Apple era nato da un padre di origine siriana prima di essere adottato.
Intanto, il sindaco di Grande-Synthe, cittadina alla periferia di Dunkerque, nel nord della Francia, ha vinto il braccio di ferro con lo Stato: nel suo comune sorgerà il primo campo rifugiati in linea con le direttive Unhcr, per ospitare circa 2.500 migranti che oggi si ammassano in una baraccopoli fangosa ai margini dell'area urbana, nota come The Jungle 2. Il campo sorgerà in un'area a fianco dell'autostrada, non lontano dalla locale sede di un'altra organizzazione che assiste i migranti, Emmaus. Prenderanno quindi presto il via i lavori di bonifica del
terreno e di costruzione di sanitari, docce, tende riscaldate e allacciamenti elettrici, che secondo le previsioni municipali richiederanno circa un mese.