Siria, 10 anni di guerra: la cronologia del conflitto attraverso le immagini
Ripercorriamo le tappe principali del conflitto che dilania la Siria da un decennio
Sono passati 10 anni da quando le proteste pacifiche contro governo del presidente Bashar Assad, scoppiate nel marzo 2011 sull'onda delle cosiddette 'primavere arabe', innescarono una rivolta popolare che rapidamente si trasformò in una vera e propria guerra civile. Nonostante un decennio di combattimenti e un paese distrutto, Assad rimane saldamente al potere. La Siria è oggi economicamente al collasso e divisa in tre parti. Un gruppo legato ad al-Qaida domina la provincia nordoccidentale di Idlib, mentre i ribelli sostenuti dalla Turchia controllano alcuni tratti lungo il confine turco. Le forze curde siriane sostenute dagli Stati Uniti controllano circa un quarto del paese nel nord-est. Assad controlla il resto. Il conflitto ha ucciso circa mezzo milione di persone e sfollato metà della della popolazione siriana che, prima della guerra, contava 23 milioni di abitanti, di cui più di 5 milioni sono rifugiati, la maggior parte nei paesi vicini, soprattutto in Libano.
Ecco la cronologia degli eventi chiave della guerra in Siria:
Marzo 2011: Proteste scoppiano nella città di Daraa per la detenzione di un gruppo di ragazzi accusati di aver dipinto graffiti antigovernativi sui muri della loro scuola. Il 15 marzo si tiene una manifestazione nella città vecchia di Damasco. Il 18 marzo, le forze di sicurezza sparano contro i manifestanti a Daraa, uccidendo quattro persone che, secondo gli oppositori di Assad, sono le prime vittime della rivolta. Le manifestazioni si allargano, così come la repressione.
Aprile 2011: Le forze di sicurezza caricano un sit-in nella terza città più grande della Siria, Homs, dove migliaia di persone hanno cercato di ricreare l'atmosfera di piazza Tahrir al Cairo, l'epicentro delle proteste contro il presidente egiziano Hosni Mubarak.
18 luglio 2012: Un bombardamento contro il palazzo della sicurezza nazionale siriana a Damasco durante una riunione di crisi cui partecipano i vertici del governo uccide quattro alti funzionari, tra cui il cognato di Assad e il ministro della Difesa.
Luglio 2012: I combattimenti si estendono ad Aleppo, la più grande città della Siria e capitale economica del Paese.
20 agosto 2012: Il presidente Barack Obama dice che l'uso di armi chimiche significherebbe varcare una "linea rossa" che cambierebbe il suo atteggiamento sull'intervento Usa nella guerra siriana.
19 marzo 2013: Il governo siriano e l'opposizione si scambiano accuse su un attacco che ha ucciso 26 persone, tra cui più di una decina di soldati, nella città settentrionale di Khan al-Assal. Un'indagine delle Nazioni Unite scopre in seguito che è stato usato il gas nervino sarin ma non identifica chi sia responsabile dell'attacco.
Maggio 2013: Il gruppo militante libanese Hezbollah entra ufficialmente nel conflitto siriano a fianco di Assad, attaccando e poi conquistando la città di confine di Qusair.
21 agosto 2013: Un attacco chimico nella periferia orientale di Ghouta a Damasco uccide centinaia di persone. Gli Stati Uniti e altri danno la colpa alle forze governative siriane. Obama minaccia attacchi punitivi ma poi fa marcia indietro.
27 settembre 2013: Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ordina alla Siria di rendere conto e distruggere le sue scorte di armi chimiche, a seguito di un accordo a sorpresa tra Washington e Mosca che evita gli attacchi degli Stati Uniti.
14 ottobre 2013: La Siria firma la Convenzione sulle armi chimiche, che le vieta di produrle, stoccarle e utilizzarle.
23 giugno 2014: L'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche dice di aver rimosso le ultime armi chimiche a disposizione del governo siriano. L'opposizione sostiene invece che il governo ha mantenuto delle scorte.
30 giugno 2014: Lo Stato Islamico dichiara il suo cosiddetto califfato nelle aree che controlla in Iraq e Siria. La crisi dei rifugiati accelera.
23 settembre 2014: Gli Stati Uniti lanciano attacchi aerei su obiettivi dell'IS in Siria.
28 marzo 2015: La città nord-occidentale siriana di Idlib cade nelle mani dei militanti islamici guidati da un gruppo affiliato a al-Qaida noto come Fronte Nusra.
6 maggio 2015: Assad riconosce gravi battute d'arresto per il suo esercito.
2 settembre 2015: Il corpo di Aylan Kurdi, 3 anni, viene trovato su una spiaggia turca, e finalmente attira l'attenzione sulla situazione dei rifugiati siriani che rischiano la vita per raggiungere l'Europa.
30 settembre 2015: La Russia inizia a lanciare attacchi aerei in Siria a sostegno delle forze di Assad.
Agosto 2016: Le forze turche entrano nel nord della Siria, strappando allo Stato Islamico alcune aree lungo il confine.
Dicembre 2016: Gli insorti siriani si ritirano dai quartieri orientali in mano ai ribelli della città settentrionale di Aleppo, dopo un'offensiva governativa sostenuta dalla Russia.
4 aprile 2017: Almeno 58 persone muoiono in quello che secondo i medici potrebbe essere stato un attacco con gas nervino nella città di Khan Sheikhoun in mano ai ribelli a Idlib. Testimoni dicono che caccia Sukhoi russi o siriani avrebbero effettuato l'attacco. Mosca e Damasco negano ogni responsabilità.
6 aprile 2017: Gli Stati Uniti sparano una raffica di missili da crociera in Siria in rappresaglia per l'attacco a Khan Sheikhoun, il primo attacco diretto americano contro il governo siriano.
Maggio 2017: I ribelli si ritirano dall'ultimo quartiere sotto il loro controllo a Homs, un tempo soprannominata la capitale della rivoluzione.
20 gennaio 2018: La Turchia inizia una grande operazione militare contro i combattenti curdi siriani nell'enclave settentrionale di Afrin.
Aprile 2018: Le forze governative siriane conquistano Ghouta orientale, e prendono il controllo di tutti i sobborghi di Damasco rafforzando il potere di Assad.
14 aprile 2018: Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia lanciano attacchi militari in Siria per punire Assad per un presunto attacco con armi chimiche del 7 aprile che gli attivisti dicono aver ucciso oltre 40 persone nel sobborgo di Damasco di Douma.
10 ottobre 2019: la Turchia inizia un'offensiva di terra contro i combattenti curdi nel Siria settentrionale dopo che le truppe statunitensi si sono ritirate dalla zona.
5 marzo 2020: I presidenti di Russia e Turchia dicono di aver raggiunto un accordo su un cessate il fuoco nel nord-ovest della Siria, dove l'escalation dei combattimenti ha minacciato di mettere le loro forze in conflitto diretto. La tregua ha anche fermato un offensiva di Damasco sostenuta dalla Russia su Idlib, ultima roccaforte dei ribelli.
17 giugno 2020: Entrano in vigore nuove sanzioni note Usa che prendono di mira chi presta sostegno alle operazioni militari siriane nella guerra.