Migranti. Lampedusa ricorda le vittime del naufragio del 3 ottobre 2013
Nonostante l'emergenza Covid anche quest'anno il Comune dell'isola, il Comitato Tre Ottobre e diverse associazioni ricordano l'immane tragedia in cui persero la vita 368 migranti
Il 3 ottobre è diventato giornata della memoria e dell'accoglienza, una data in cui si ricordano le vittime del naufragio di Lampedusa e tutti i migranti che hanno perso la vita nel tentativo di arrivare in Italia, la porta dell'Europa
Le fiamme divamparono in un istante. Poi, il fuoco avvolse il ponte dell'imbarcazione su cui centinaia di migranti erano radunati per guardare avvicinarsi la costa di Lampedusa, la meta sognata del lungo viaggio in mare. Per segnalare la propria posizione a terra incendiarono una coperta, ma il rogo si propagò scatenando l'inferno e la più grave tragedia dell'immigrazione: centinaia di profughi si gettarono in mare e annegarono: 368 morti, donne, uomini, bambini. Si salvarono in 155.
Era il 3 ottobre del 2013 e la notizia fece il giro del mondo. Da allora sono trascorsi 7 anni. E il 3 ottobre è diventato giornata della memoria e dell'accoglienza, una data in cui si ricordano le vittime del naufragio di Lampedusa e tutti i migranti che hanno perso la vita nel tentativo di arrivare in Italia, la porta dell'Europa.
Nonostante l'emergenza Covid anche quest'anno il Comune dell'isola, il Comitato Tre Ottobre, costituito dopo il naufragio, e diverse associazioni ricordano l'immane tragedia del Mediterraneo: workshop, tavole rotonde, tutto con presenze contingentate e nel rispetto delle norme di sicurezza.
Delegazioni di studenti di venti scuole italiane e di diverse scuole provenienti da tutta Europa insieme ai superstiti e ai familiari delle vittime dei naufragi del Mediterraneo si sono ritrovati a Lampedusa per discutere e ricordare che "siamo tutti sulla stessa barca", tema dell'edizione 2020 della giornata.
Il programma è iniziato il 30 settembre con la visita al "Museo della fiducia e del dialogo per il Mediterraneo" e con l'inaugurazione della mostra fotografica "Frontiere". Nell'isola simbolo della frontiera, 6 fotografi di fama internazionale hanno raccontato attraverso i loro scatti 10 luoghi di frontiera, in terra e mare. Dalla Turchia al Niger, dalla Libia a Calais, dal Golfo dell'Aden a Melilla fino all'erranza del popolo Rohingya, le immagini ripercorrono il viaggio di migliaia di uomini, donne e bambini in fuga, nel mondo il progetto del comitato è finalizzato a rafforzare la consapevolezza e la conoscenza dei giovani sui temi delle migrazioni, dell'interdipendenza globale e dei diritti umani, dell'integrazione culturale e dell'accoglienza dei migranti, dei rifugiati e dei richiedenti asilo.
A Roma, invece, il presidente Roberto Fico ha ricevuto a Montecitorio il sindaco delle Pelagie Totò Martello. Un incontro per discutere della gestione dei flussi migratori e della necessità di promuovere iniziative di pace nel Mediterraneo. Tra le iniziative organizzate c'è anche un video dal titolo "Il 3 ottobre non è un giorno come tutti gli altri": immagini suggestive per ricordare la strage, voluto dal Comune di Lampedusa e Linosa, ente capofila del progetto europeo "Snapshots from the borders".
Le manifestazioni si concluderanno con la deposizione di una corona di fiori a largo dell'Isola dei Conigli, nel tratto di mare in cui, avvolto dalle fiamme, il barcone col suo carico di speranze e vita colò a picco. Per giorni i sommozzatori cercarono di recuperare i corpi delle vittime rimaste imprigionate nello scafo affondato. Indimenticabili le immagini dell'hangar della morte, il capannone dell'aeroporto di Lampedusa dove vennero deposte le salme.
Le fiamme divamparono in un istante. Poi, il fuoco avvolse il ponte dell'imbarcazione su cui centinaia di migranti erano radunati per guardare avvicinarsi la costa di Lampedusa, la meta sognata del lungo viaggio in mare. Per segnalare la propria posizione a terra incendiarono una coperta, ma il rogo si propagò scatenando l'inferno e la più grave tragedia dell'immigrazione: centinaia di profughi si gettarono in mare e annegarono: 368 morti, donne, uomini, bambini. Si salvarono in 155.
Era il 3 ottobre del 2013 e la notizia fece il giro del mondo. Da allora sono trascorsi 7 anni. E il 3 ottobre è diventato giornata della memoria e dell'accoglienza, una data in cui si ricordano le vittime del naufragio di Lampedusa e tutti i migranti che hanno perso la vita nel tentativo di arrivare in Italia, la porta dell'Europa.
Nonostante l'emergenza Covid anche quest'anno il Comune dell'isola, il Comitato Tre Ottobre, costituito dopo il naufragio, e diverse associazioni ricordano l'immane tragedia del Mediterraneo: workshop, tavole rotonde, tutto con presenze contingentate e nel rispetto delle norme di sicurezza.
Delegazioni di studenti di venti scuole italiane e di diverse scuole provenienti da tutta Europa insieme ai superstiti e ai familiari delle vittime dei naufragi del Mediterraneo si sono ritrovati a Lampedusa per discutere e ricordare che "siamo tutti sulla stessa barca", tema dell'edizione 2020 della giornata.
Il programma è iniziato il 30 settembre con la visita al "Museo della fiducia e del dialogo per il Mediterraneo" e con l'inaugurazione della mostra fotografica "Frontiere". Nell'isola simbolo della frontiera, 6 fotografi di fama internazionale hanno raccontato attraverso i loro scatti 10 luoghi di frontiera, in terra e mare. Dalla Turchia al Niger, dalla Libia a Calais, dal Golfo dell'Aden a Melilla fino all'erranza del popolo Rohingya, le immagini ripercorrono il viaggio di migliaia di uomini, donne e bambini in fuga, nel mondo il progetto del comitato è finalizzato a rafforzare la consapevolezza e la conoscenza dei giovani sui temi delle migrazioni, dell'interdipendenza globale e dei diritti umani, dell'integrazione culturale e dell'accoglienza dei migranti, dei rifugiati e dei richiedenti asilo.
A Roma, invece, il presidente Roberto Fico ha ricevuto a Montecitorio il sindaco delle Pelagie Totò Martello. Un incontro per discutere della gestione dei flussi migratori e della necessità di promuovere iniziative di pace nel Mediterraneo. Tra le iniziative organizzate c'è anche un video dal titolo "Il 3 ottobre non è un giorno come tutti gli altri": immagini suggestive per ricordare la strage, voluto dal Comune di Lampedusa e Linosa, ente capofila del progetto europeo "Snapshots from the borders".
Le manifestazioni si concluderanno con la deposizione di una corona di fiori a largo dell'Isola dei Conigli, nel tratto di mare in cui, avvolto dalle fiamme, il barcone col suo carico di speranze e vita colò a picco. Per giorni i sommozzatori cercarono di recuperare i corpi delle vittime rimaste imprigionate nello scafo affondato. Indimenticabili le immagini dell'hangar della morte, il capannone dell'aeroporto di Lampedusa dove vennero deposte le salme.