Michelangelo torna 'in vita' grazie all'intelligenza artificiale
Michelangelo Ai è la risposta del Museo dell'Opera del Duomo di Firenze all'impatto della pandemia che ha fatto crollare il numero dei visitatori. Il limite? Il genio del Rinascimento italiano è 'rinato' anglofono
Michelangelo torna in 'vita' a oltre 500 anni dalla nascita - il genio nacque a Caprese vicino ad Arezzo il 6 marzo 1475 - e gli si potranno fare porre questioni attraverso il sito del Museo dell'Opera del Duomo di Firenze. Michelangelo Ai è un progetto dell'Opera di Santa Maria del Fiore che, in collaborazione con Querlo, Customized Artificial Intelligence Solutions con base a New York, ha realizzato un Michelangelo virtuale utilizzando la tecnologia dell'intelligenza artificiale.
Michelangelo Ai, spiega una nota dell'Opera del Duomo, è uno "strumento educativo alla portata di tutti per conoscere l'arte, la vita e il pensiero del più grande artista del Rinascimento. Chiunque potrà porgli delle domande andando sul sito del museo e cliccando sul tasto Michelangelo Ai. L'applicazione è attiva anche sul sito della Querlo. Peccato che in questa sua nuova 'incarnazione' sia rinato anglofono: si può insomma comunicare solo in inglese con lo 'spirito' del grande artista rinascimentale. Michelangelo Ai imparerà dalle conversazioni implementando costantemente il suo bagaglio di conoscenze. I contenuti di Michelangelo Ai sono stati curati da uno staff di storici dell'arte dell'Opera di Santa Maria del Fiore di Firenze guidati da Timothy Verdon, direttore del Museo dell'Opera del Duomo a Firenze".
Il progetto trova le sue radici nella stessa storia dell'Opera del Duomo: fu committente del David e del San Matteo di Michelangelo. Inoltre conserva una delle tre pietà del Buonarroti, quella Bandini. Per questo Michelangelo Ai ha anche lo scopo di far conoscere i monumenti dell'Opera di Santa Maria del Fiore (Duomo, Battistero, Campanile di Giotto) e coinvolgere le persone nelle iniziative di restauro, tra cui, in futuro, quello dei mosaici del XIII secolo della Cupola del Battistero.
L'idea è nata durante la pandemia: "Le restrizioni globali hanno avuto un impatto devastante, impedendo alle persone di poter visitare città preziose come la Firenze di Michelangelo - afferma Verdon -, riportare in vita Michelangelo riduce questo divario, permettendo a visitatori virtuali di avvicinare uno dei grandi spiriti della nostra civiltà, di dialogare di arte e di vita con lui, di scoprire attraverso lui un equilibrio diverso, al contempo antico e, per i nostri contemporanei, nuovo". Per Francesco Rulli, ad di Quello Llc "questo è un sogno che si avvera. Sfruttando il potere dell'intelligenza artificiale personalizzata, siamo in grado di catturare lo 'spirito' di Michelangelo, offrendo la possibilità a tutti di interagire personalmente con quest'antico maestro e far conoscere e contribuire alle attività di restauro del patrimonio dell'Opera".