L'odiosa truffa nel nome di Nadia Toffa: raggirati alcuni parroci nel bresciano
"Un nobile gesto di solidarietà da parte della famiglia Toffa: una donazione di 100mila euro a favore della parrocchia". È questa la truffa architettata da una coppia nel bresciano, subito dopo i funerali della Iena, ai danni di alcuni parroci locali
Una truffa già nota ai tanti avvezzi alla vendita online, stavolta ben meditata e "cucita" sul ricordo di Nadia Toffa: la storica inviata de Le Iene morta il 13 agosto 2019 dopo una lotta contro il cancro. Vittime alcuni parroci nel bresciano, provincia che ha avuto il maggior coinvolgimento emotivo poiché Brescia è la città natale della conduttrice. Consapevoli di questo, un cittadino italiano e una donna di nazionalità cinese hanno maturato l'idea di sfruttare lo sconforto pubblico per trarne profitto.
I truffatori telefonavano ai parroci comunicando la volontà della famiglia Toffa di donare 100mila euro ai loro oratori. Al prelato si suggeriva di prendere contatto con uno studio notarile per 'sbloccare' la pratica: ossia d'inviare un bonifico, pari al 5% della donazione, a titolo d'imposte. Almeno due sacerdoti avrebbero versato 5mila euro, per poi accorgersi soltanto dopo aver parlato con la famiglia Toffa, contattata per ringraziarla, della truffa. Altre tre segnalazioni di preti sarebbero state registrate dalle forze dell'ordine, ma non avrebbero versato soldi.
Dopo un mese d'indagini la Polizia postale ha dato un nome e un volto ai truffatori. L'uomo e la donna hanno già precedenti specifici alle spalle. Entrambi sono stati denunciati in stato di libertà e contestualmente la Procura di Brescia ha disposto il blocco del loro conto corrente. Il denaro presente sui conti sarà restituito alle vittime dell'odiosa truffa nel nome di Nadia Toffa.
I truffatori telefonavano ai parroci comunicando la volontà della famiglia Toffa di donare 100mila euro ai loro oratori. Al prelato si suggeriva di prendere contatto con uno studio notarile per 'sbloccare' la pratica: ossia d'inviare un bonifico, pari al 5% della donazione, a titolo d'imposte. Almeno due sacerdoti avrebbero versato 5mila euro, per poi accorgersi soltanto dopo aver parlato con la famiglia Toffa, contattata per ringraziarla, della truffa. Altre tre segnalazioni di preti sarebbero state registrate dalle forze dell'ordine, ma non avrebbero versato soldi.
Dopo un mese d'indagini la Polizia postale ha dato un nome e un volto ai truffatori. L'uomo e la donna hanno già precedenti specifici alle spalle. Entrambi sono stati denunciati in stato di libertà e contestualmente la Procura di Brescia ha disposto il blocco del loro conto corrente. Il denaro presente sui conti sarà restituito alle vittime dell'odiosa truffa nel nome di Nadia Toffa.