La lotta alle mutilazioni genitali femminili "Uomini che rispettano le donne"
In occasione della Giornata Internazionale delle Donne, Amref lancia il video “Uomini che rispettano le donne” con lo scopo di ribadire il messaggio che per l’uguaglianza di genere e il rispetto dei diritti umani bisogna combattere insieme
Nelle comunità masai più tradizionaliste gli uomini posseggono ancora il potere decisionale, anche sulla salute e la vita delle donne. Le ragazze che non subiscano la mutilazione genitale non vengono prese in sposa, perché considerate immature o non abbastanza valorose. Non tutti gli uomini, però, la vedono in questo modo e anche grazie a loro la battaglia contro le mutilazioni può essere vinta.
Il riconoscimento di pari diritti e la cessazione di qualsiasi violenza di genere passano senza dubbio per una presa di coscienza forte da parte delle donne. Un cambiamento duraturo e definitivo, però, ha bisogno della partecipazione di tutta la società, dunque anche degli uomini, che devono riconoscere il ruolo determinante delle donne per la crescita e lo sviluppo.
Esistono molti esempi virtuosi di uomini che hanno compreso l’importanza di investire nelle donne e nella loro emancipazione. Uomini che rispettano le donne, che le ammirano e le amano. Uomini come Douglas, giovane guerriero Moran che nella sua comunità masai in Kenya si è fatto ambasciatore della lotta alle mutilazioni genitali femminili. “La chiave nella lotta contro le FGM è l'istruzione per le ragazze e far conoscere loro i diritti di cui godono, nonché educare le comunità sulle conseguenze tragiche del taglio: morte, trasmissione di malattie come l’HIV e riduzione del piacere sessuale. È molto difficile convincere gli uomini, poiché credono che una donna non sia tale se non si è sottoposta a mutilazione. Ma non possiamo fermarci, le mutilazioni devono essere fermate”.
Il riconoscimento di pari diritti e la cessazione di qualsiasi violenza di genere passano senza dubbio per una presa di coscienza forte da parte delle donne. Un cambiamento duraturo e definitivo, però, ha bisogno della partecipazione di tutta la società, dunque anche degli uomini, che devono riconoscere il ruolo determinante delle donne per la crescita e lo sviluppo.
Esistono molti esempi virtuosi di uomini che hanno compreso l’importanza di investire nelle donne e nella loro emancipazione. Uomini che rispettano le donne, che le ammirano e le amano. Uomini come Douglas, giovane guerriero Moran che nella sua comunità masai in Kenya si è fatto ambasciatore della lotta alle mutilazioni genitali femminili. “La chiave nella lotta contro le FGM è l'istruzione per le ragazze e far conoscere loro i diritti di cui godono, nonché educare le comunità sulle conseguenze tragiche del taglio: morte, trasmissione di malattie come l’HIV e riduzione del piacere sessuale. È molto difficile convincere gli uomini, poiché credono che una donna non sia tale se non si è sottoposta a mutilazione. Ma non possiamo fermarci, le mutilazioni devono essere fermate”.