Addio a Vincino, la satira italiana perde il suo vignettista "impresentabile"
È morto a Roma a 72 anni Vincino, al secolo Vincenzo Gallo. Fu tra gli storici fondatori de "Il Male". Il ricordo di Vauro. L'ultima trasmissione tre giorni fa su Radio Radicale.
È morto a 72 anni il vignettista siciliano Vincino. Durante l'anno della contestazione giovanile nel 1968 milita in Lotta Continua a Palermo. L'anno successivo incomincia a collaborare con il quotidiano 'L'Ora' di Palermo, seguendo da disegnatore il processo sulla strage di viale Lazio.
Nel 1972 viene chiamato a Roma al giornale di Lotta Continua, dove resta fino al 1978 quando fonda e dirige 'L'avventurista', inserto satirico dello stesso giornale del movimento. Nello stesso anno partecipa alla nascita della storica rivista 'Il male', di cui sara' direttore per quattro anni (dei cinque in cui venne pubblicata), fino alla chiusura, nel 1982.
Tra il 1984 e il 1985 e' direttore di 'Ottovolante', quotidiano di satira uscito per dieci giorni, cui hanno collaborato diversi importanti vignettisti: Roland Topor, Andrea Pazienza, Guido Buzzelli, Bernard Willem Holtrop, Jean-Marc Reiser, Jacopo Fo. Nel 1985 incomincia a collaborare a Telelora con un ciclo televisivo chiamato 'Patate', otto trasmissioni di satira politica. Nello stesso anno inizia a collaborare con Il Clandestino, supplemento de l'Espresso, e contemporaneamente con Tango, supplemento de l'Unita', e poi con Linus.
Nel 1987 Vincino è direttore di Zut. A causa di un servizio sull'amante di Scalfari perde il lavoro e viene licenziato. Sempre nel 1987 incomincia la sua lunga e proficua collaborazione con il Corriere della Sera. Nel 1988 esce 'Cuore' e Vincino ne diventa una delle colonne portanti, fino alla chiusura. Nel frattempo collabora con il Sabato, acquistando cosi' la nomea di "vignettista dai facili costumi" che si portera' fino al 1995, quando comincia a lavorare a 'Il Foglio', con cui ha collaborato fino all'ultimo.
Nel 1987 con Vauro, Riccardo Mannelli e Saviane fa risorgere Il Clandestino; poi nel 1988 collabora con Boxer di Vauro, supplemento de Il manifesto, di cui dirige un numero.Inoltre fonda e dirige la rivista Xl. Partecipa poi alle esperienze di altre piccole pubblicazioni minori del settore: Quaderno del Sale, Bauhaus, Avaj, L'eco della carogna, Emme e molte altre. Nel 1987 nasce sua figlia Costanza e nel 1990 la seconda figlia Caterina.
Nell'ottobre del 2011, insieme con Vauro Senesi, rifonda la storica rivista di satira 'Il Male', che dura due anni. Successivamente collabora, tra gli altri, con il settimanale Vanity Fair e con Radio Radicale per la quale cura una rubrica settimanale intitolata "L'impresentabile" la cui ultima puntata è andata in onda venerdì scorso e nella quale ha commentato così la tragedia del Ponte Morandi di Genova: "La situazione sembra complicatissima invece è disperatamente semplicissima. C'è qualcosa che da tanti anni noi non vogliamo vedere, non vogliamo sapere."
Il Foglio lo ricorda con un editoriale
"Oggi se n'e' andato un pezzo della famiglia del Foglio. Vincenzo Gallo, per tutti Vincino, era malato da tempo ed è morto a Roma. Aveva 72 anni. Vincino era al Foglio da quando il quotidiano e' nato, ventidue anni fa. Ha disegnato per noi fino all'ultimo giorno e la vignetta che illustra questo articolo e' il suo ultimo disegno, pubblicato nel Foglio di oggi". Lo scrive Il Foglio in un editoriale pubblicato oggi sul sito, pochi minuti dopo la notizia della scomparsa del grande vignettista.
L'ultimo disegno di cui si parla raffigura lo stesso Vincino e sotto la scritta "Comunque sarò il prossimo James Bond (di sicuro...)". Giuliano Ferrara, poco piu' di un mese fa, aveva scritto un ritratto di Vincino per presentare il suo ultimo libro, un'autobiografia che è "uno sghembo manuale di satira, un flusso d'incoscienza, un'autobiografia oscena e candida", nel quale lo definiva "un populista, un antisistema", che "però conosce la storia, un populista che si è informato".
Il ritratto prosegue sul filo dell'ironia feroce: "Aristocratico, svagato, estremista, cedevole, si presenta come un lumpen, come un dannato della vignetta inscritto nel suo recinto sacro, che peraltro non ha come si sa confini, Vincino disegna sprazzi, nuvolette, ovali, tableau disordinati, concatenazioni scatenate, non vignette se non occasionalmente. [...] Genio, talento, azione, mito sono il suo tesoro disegnato e proiettato nel nulla del mondo, e guardate come lo ha sperperato".
Il saluto di Vauro
"Hai disegnato i grandi mostri della politica italiana... e mi hai lasciato solo con i mostriciattoli!". Con una vignetta in cui disegna se stesso in lacrime, Vauro Senesi su Twitter da' l'ultimo saluto all'amico e collega Vincino con cui lavoro' per anni e del quale fu 'complice' nella riedizione delle storiche riviste 'Il Clandestino' e 'Il Male'.
Il ricordo di Gentiloni
"Ci manchera' la sua dissacrante ironia, la sua capacita' di fare editoriali politici con un disegno appena abbozzato, il suo impegno di uomo libero. Ci mancherai Vincino". Cosi' l'ex premier Paolo Gentiloni commenta su Twitter la scomparsa del vignettista.