Cacciatori che la fanno grossa, un po' di storia
Lo scandalo e l'indignazione per Walter Palmer e la sua "impresa" non devono farci dimenticare che fino a pochi anni fa la caccia grossa e il safari armato di fucile e non di macchina fotografica erano sport di gran moda specialmente tra teste coronate, celebrità e anche uomini di scienza. Tanto di gran moda da ispirare negli anni '60 e '70 un vero e proprio stile di abbigliamento.
La passione per la caccia dei regnanti inglesi è nota e nell'ultimo secolo quella per il safari nelle terre dell'Impero è stata tramandata da Giorgio V a Edoardo VIII fino a Elisabetta II che in questa galleria vediamo osservare il suo trofeo in sella a un elefante. Passione condivisa con la regina del Nepal Ratna Rajya Lakshmi Devi, grande cacciatrice di tigri cosiddette "mangiatrici di uomini".
Non solo coronate sono le donne che si sono dedicate a questo "sport". Da ricordare anche Helen Lerner e la Baronessa Vendla von Langenn che amavano mettersi in posa con le loro prede.
Non c'è dubbio però che la caccia grossa sia stata considerata per tutto il novecento uno "sport" virile per eccelenza a cui si è dedicato con costanza lo scrittore americano Ernest Hemingway, noto anche come grande appassionato di pesca. Celebre organizzatore di safari in Kenya per ricchi occidentali fu Denys Finch Hatton, amante di Karen Blixen.
Come dimostrano alcune delle immagini di questa raccolta, tra la fine dell'800 e gli inizi del '900, la caccia grossa in Africa orientale e in India era praticata anche da studiosi e per fini "scientifici": la raccolta di esemplari e campioni da esposizione per i musei naturalistici d'Europa e d'America.
Ma in questa storia di cacciatori e prede ci sono delle curiose eccezioni. Il presidente americano, Theodore Roosevelt è passato alla storia, tra l'altro, per essersi rifiutato di sparare ad un orsetto durante una battuta di caccia sulle rive del Mississippi. Anche l'orso è passato alla storia perchè da quel momento gli orsacchiotti di pelouche in America si chiamano "Teddy", in onore del presidente che ha risparmiato la vita di quel cucciolo.
Un caso di "conversione" a protettore degli animali è quello di Edward James Corbett, un leggendario cacciatore di tigri in India che in tarda età divenne fervente sostenitore della conservazione dell'habitat indiano e della sua fauna e contribuì a creare una riserva per la tigre del Bengala.