Il nuovo "Shuttle" e il ritorno sulla Luna, ma a febbraio siamo già su Marte
Rover sulla Luna, robot in viaggio per Marte, sonde sugli asteroidi, progetti di colonizzazione planetaria: il 2020 nello Spazio è stato un'avventura migliore di quella terrestre
Abbiamo inviato sonde a scavare sugli asteroidi, abbiamo mandato robot a raccogliere frammenti di Luna, abbiamo spedito rover su Marte e fatto volare nuove astronavi: il 2020 nello Spazio è stato un'avventura sicuramente migliore di quella terrestre.
Parmitano da record
Un anno che è iniziato con il rientro sulla Terra dell'astronauta italiano Luca Parmitano, al termine di una missione da record: il 5 febbraio ha lasciato la Stazione Spaziale Internazionale dopo averne avuto il comando per 4 mesi (primo italiano) e aver superato il record europeo di permanenza in attività extraveicolare, con 31 ore e 54 minuti. Parmitano ha inoltre trascorso un totale di 366 giorni nello spazio, più di ogni altro astronauta Esa.
Gli Usa tornano a volare nello spazio
Dopo 9 anni di esclusiva russa sulle rotte per la Iss, la Soyuz non è più l'unico mezzo per trasportare gli astronauti sulla stazione orbitante. Con nuove tute spaziali, un razzo "riciclabile" e una capsula dal design ultramoderno, gli Stati Uniti sono tornati al volo con equipaggio grazie alla collaborazione tra Nasa e SpaceX, prima società privata al mondo a trasportare esseri umani nell'orbita terrestre. Due le missioni nel 2020, la Crew-Demo2 e la Crew-1, che hanno portato sulla Iss rispettivamente 2 e 4 astronauti. Nei piani degli americani c'è il ritorno dell'uomo sulla Luna entro il 2024 e un giorno volare su Marte.
Verso il Pianeta rosso
Sul Pianeta rosso, intanto, c'è chi sogna addirittura di costruirvi una città: pochi giorni fa il miliardario Elon Musk si è detto disposto a vendere tutto per perseguire l'obiettivo.
Nel frattempo, però, in viaggio verso il Pianeta Rosso ci sono 3 missioni robotiche, progettate da 3 paesi diversi e favorite dall'allineamento ideale tra la Terra e Marte dello scorso 6 ottobre, che non sarà più così vantaggioso fino al 2035.
Gli Stati Uniti hanno inviato il rover Perseverance, che atterrerà il 18 febbraio 2021. Tra gli aspetti più entusiasmanti della missione c'è il primo elicottero progettato per volare in atmosfera extraterrestre, che avrà lo scopo di effettuare test sull'atmosfera del Pianeta rosso.
Anche gli Emirati Arabi Uniti sono in viaggio per Marte con la missione Hope, la sonda araba è dotata di spettrometro a infrarossi per lo studio di nuvole e tempeste marziane, e di rilevatori ultravioletti per analizzare i gas nell'atmosfera superiore del pianeta.
Sempre a febbraio dovrebbe raggiungere il Pianeta rosso la missione cinese Tianwen-1, composta da un satellite, un lander e un rover. Se l'atterraggio andrà a buon fine con il rover operativo, la Cina entrerà nella storia come terzo paese ad esser riuscito nell'impresa, dopo Unione Sovietica e Stati Uniti.
La Cina protagonista
Intanto quest'anno un veicolo spaziale cinese è atterrato con successo sulla Luna, per la seconda volta. La missione Chang'e-5 ha raccolto campioni di materiale lunare e li ha riportati sulla Terra lo scorso 17 dicembre: a distanza di 44 anni nuovi frammenti di Luna arrivano sul nostro pianeta.
Le ambizioni spaziali cinesi non si fermano qui. Anche il paese asiatico ha realizzato una navetta per equipaggio, testata con successo lo scorso maggio (senza astronauti). Ha inoltre avviato test sui prototipi di una nuova stazione orbitante, Thianhe, che potrebbe essere operativa per il 2022.
A caccia di asteroidi
Il desiderio di conoscenza ci ha spinto fino ai confini del Sistema solare, su piccoli e remoti corpi celesti che potrebbero spiegarci meglio come sono nati i pianeti, compreso il nostro.
Lo scorso ottobre la sonda spaziale Osiris-REx della Nasa ha prelevato un campione di terreno dall'asteroide Bennu, raggiunto dopo un viaggio di 2 anni e 1,35 miliardi di chilometri. Il materiale raccolto dovrebbe tornare sulla Terra nel settembre del 2023, mentre è già nelle mani dei ricercatori la capsula riportata dalla missione giapponese Hayabusa-2, con i campioni prelevati dal sottosuolo dell'asteroide Ryugu.
Parmitano da record
Un anno che è iniziato con il rientro sulla Terra dell'astronauta italiano Luca Parmitano, al termine di una missione da record: il 5 febbraio ha lasciato la Stazione Spaziale Internazionale dopo averne avuto il comando per 4 mesi (primo italiano) e aver superato il record europeo di permanenza in attività extraveicolare, con 31 ore e 54 minuti. Parmitano ha inoltre trascorso un totale di 366 giorni nello spazio, più di ogni altro astronauta Esa.
Gli Usa tornano a volare nello spazio
Dopo 9 anni di esclusiva russa sulle rotte per la Iss, la Soyuz non è più l'unico mezzo per trasportare gli astronauti sulla stazione orbitante. Con nuove tute spaziali, un razzo "riciclabile" e una capsula dal design ultramoderno, gli Stati Uniti sono tornati al volo con equipaggio grazie alla collaborazione tra Nasa e SpaceX, prima società privata al mondo a trasportare esseri umani nell'orbita terrestre. Due le missioni nel 2020, la Crew-Demo2 e la Crew-1, che hanno portato sulla Iss rispettivamente 2 e 4 astronauti. Nei piani degli americani c'è il ritorno dell'uomo sulla Luna entro il 2024 e un giorno volare su Marte.
Verso il Pianeta rosso
Sul Pianeta rosso, intanto, c'è chi sogna addirittura di costruirvi una città: pochi giorni fa il miliardario Elon Musk si è detto disposto a vendere tutto per perseguire l'obiettivo.
Nel frattempo, però, in viaggio verso il Pianeta Rosso ci sono 3 missioni robotiche, progettate da 3 paesi diversi e favorite dall'allineamento ideale tra la Terra e Marte dello scorso 6 ottobre, che non sarà più così vantaggioso fino al 2035.
Gli Stati Uniti hanno inviato il rover Perseverance, che atterrerà il 18 febbraio 2021. Tra gli aspetti più entusiasmanti della missione c'è il primo elicottero progettato per volare in atmosfera extraterrestre, che avrà lo scopo di effettuare test sull'atmosfera del Pianeta rosso.
Anche gli Emirati Arabi Uniti sono in viaggio per Marte con la missione Hope, la sonda araba è dotata di spettrometro a infrarossi per lo studio di nuvole e tempeste marziane, e di rilevatori ultravioletti per analizzare i gas nell'atmosfera superiore del pianeta.
Sempre a febbraio dovrebbe raggiungere il Pianeta rosso la missione cinese Tianwen-1, composta da un satellite, un lander e un rover. Se l'atterraggio andrà a buon fine con il rover operativo, la Cina entrerà nella storia come terzo paese ad esser riuscito nell'impresa, dopo Unione Sovietica e Stati Uniti.
La Cina protagonista
Intanto quest'anno un veicolo spaziale cinese è atterrato con successo sulla Luna, per la seconda volta. La missione Chang'e-5 ha raccolto campioni di materiale lunare e li ha riportati sulla Terra lo scorso 17 dicembre: a distanza di 44 anni nuovi frammenti di Luna arrivano sul nostro pianeta.
Le ambizioni spaziali cinesi non si fermano qui. Anche il paese asiatico ha realizzato una navetta per equipaggio, testata con successo lo scorso maggio (senza astronauti). Ha inoltre avviato test sui prototipi di una nuova stazione orbitante, Thianhe, che potrebbe essere operativa per il 2022.
A caccia di asteroidi
Il desiderio di conoscenza ci ha spinto fino ai confini del Sistema solare, su piccoli e remoti corpi celesti che potrebbero spiegarci meglio come sono nati i pianeti, compreso il nostro.
Lo scorso ottobre la sonda spaziale Osiris-REx della Nasa ha prelevato un campione di terreno dall'asteroide Bennu, raggiunto dopo un viaggio di 2 anni e 1,35 miliardi di chilometri. Il materiale raccolto dovrebbe tornare sulla Terra nel settembre del 2023, mentre è già nelle mani dei ricercatori la capsula riportata dalla missione giapponese Hayabusa-2, con i campioni prelevati dal sottosuolo dell'asteroide Ryugu.