Rivoluzione d'Ottobre: 100 anni in 30 immagini (quelle 'fake' e quelle vere)
Fotografie drammatiche dagli archivi storici russi e 'fake' d'autore, un secolo fa la presa del Palazzo d'Inverno
Nel centenario della Rivoluzione d'Ottobre riemergono dagli archivi fotografici, cinematografici e storici russi le tante foto che raccontano gli eventi, gli episodi cruciali e i protagonisti di quel fatidico anno: i corpi dei manifestanti uccisi in uno degli incroci principali di Pietroburgo, lo striscone "Comunismo" in un corteo al centro di Mosca, Lenin travestito prima di rientrare a Pietroburgo, lo Zar Nicola II deposto e prigioniero a meno di un anno dall'esecuzione che sterminerà la famiglia imperiale, la folla che scappa dagli spari durante una dimostrazione, la Guardia Rossa a difesa dello Smolny, il quartier generale dei Bolscevichi a Pietroburgo prima dell'assalto finale, l'Armata Rossa in posa davanti alla centrale telefonica appena conquistata, il Battaglione della morte dei controrivoluzionari composto da sole donne, l'incrociatore Aurora che, risalita la foce della Neva, diede ai rivoluzionari il segnale d'attacco al Palazzo d'Inverno con un colpo di cannone a salve.
Documenti originali, testimonianze di prima mano di un momento cruciale della Storia del Novecento che però, paradossalmente, per tanto tempo è stato raccontato da una immagine "fake" d'autore. Il 7 novembre (25 ottobre del calendario giuliano) del 1920, per il terzo anniversario della Rivoluzione, Nikolai Evreinov diresse "L'assalto al palazzo d'inverno", uno spettacolo teatrale basato sugli eventi storici dell'ottobre del 1917 e simbolicamente sottotitolato "azione di massa". La messa in scena avvenne proprio davanti all'ex residenza invernale degli Zar diventata nel 1917 sede del governo provvisorio, con la partecipazione di migliaia tra attori, ballerini e comparse davanti a oltre 100mila spettatori. Una foto di quell'evento commemorativo, tra il centinaio di immagini che erano state conservate dello spettacolo, a partire dal 1922 fu messa in circolazione nei Soviet e finì anche in pubblicazioni internazionali, come una immagine originale degli eventi scattata nel 1917. A questo scopo la fotografia fu pesantemente ritoccata con la rimozione della folla di spettatori che si vedeva sulla destra e una torre che serviva per dirigere i movimenti di massa della rappresentazione.
Tutt'ora online questa immagine circola spesso descritta come un fotogramma del film "Ottobre" di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn, il grande regista sovietico autore de "La corazzata Potëmkin". Commissionatogli nel 1927 in occasione del decennale della presa del potere leninista, "Ottobre", pur ispirandosi alla messa in scena di Evreinov, rappresenta la conquista del Palazzo d'Inverno in modo storicamente più corretto: gli eventi infatti precipitarono durante la notte.
Il film fu girato con dovizia di mezzi e di uomini - un vero e proprio "popolo" di operai, soldati e contadini fu arruolato per rivivere i fatti e reinterpretarli in prima persona al grido di "Terra! Pane! Pace!" - ma non ebbe il successo sperato. Al regime, che pure aveva lasciato mano libera a Ėjzenštejn in fase di realizzazione, non piacque affatto e il regista fu accusato di essere troppo poco "realistico" - secondo i canoni che andavano formandosi nell'arte sovietica - e di eccessivo sperimentalismo - nel film ci sono numerose e ardite metafore e anche sequenze a ritroso, frutto dell'innovativa tecnica di montaggio di cui Ėjzenštejn era maestro. Troppa finzione insomma. Ormai l'onda dello stalinismo montava e dal film furono successivamente tagliate anche le scene che raffiguravano i rivoluzionari "dissidenti" come Trotsky e Zinov'ev ormai caduti in disgrazia.