Un uomo nel mirino dei fotografi. JFK 1917-1963
Una vita e una morte sotto i riflettori. John Fitzgerald Kennedy viene ucciso a Dallas il 22 novembre 1963
Il 22 novembre 1963 a Dallas viene ucciso a Dallas John Fitzgerald Kennedy, trentacinquesimo presidente degli Stati Uniti, il più giovane eletto alla carica e anche il primo di fede cattolica. Quest'anno l'anniversario assume un significato particolare in quanto chiude la ricorrenza del centenario dalla nascita dell'uomo della "Nuova Frontiera" e arriva a pochi giorni dalla declassificazione e dalla pubblicazione online di una montagna di documenti legati alla sua presidenza e alle vicende relative al suo assassinio.
JFK è stato il personaggio che ha segnato un passaggio storico nella comunicazione politica. Momento simbolo di questo passaggio fu senza dubbio il dibattito televisivo del 26 settembre 1960 quando il suo volto fresco, giovane e spigliato, il suo tono deciso e ironico ebbero la meglio sull'esperto ma paludato (e sudato) Richard Nixon.
La sua presidenza, dall'inizio alla tragica fine, fu la prima mediatica nel senso che ancora oggi diamo all'esposizione, al controllo e al feedback dei mezzi di comunicazione nella carriera e nel successo di un uomo politico. Erede predestinato di una storica famiglia di Boston assai in vista, JFK era abituato a stare al centro della scena, sotto i riflettori e nel mirino di macchine fotografiche e cineprese. Una invadenza che gli era ben chiara e che cercò anche di arginare in tutti i modi per nascondere l'irrefrenabile indole alla conquista e alle relazioni clandestine. Un "lato oscuro" che fece da contraltare alla sua "perfetta" immagine pubblica durante la sua ascesa politica. Un presidente nel mirino dei fotografi dunque, dall'inizio alla fine, come documenta il celebre filmato girato da Abraham Zapruder con la sua cinepresa super8 negli istanti fatali di Dallas.