Sondaggio Demopolis: gli italiani ed il mondo del lavoro
Il 52% degli italiani ritiene che i giovani che oggi studiano o iniziano a lavorare occuperanno in futuro una posizione sociale ed economica peggiore rispetto alla precedente generazione; un terzo immagina uno status più o meno uguale a quello dei genitori, solo il 15% ipotizza condizioni migliori. È la percezione che emerge da un sondaggio condotto dall’Istituto Demopolis per Citynews.
“Da qualche anno – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento - l’ascensore sociale in Italia è fuori uso”. In questo contesto, stabilità e sicurezza divengono gli aspetti più importante del lavoro. Non stupisce dunque che il pubblico impiego torni a rappresentare un obiettivo auspicato dal 46%, con un dato che cresce nel Centro Sud del Paese. Il sondaggio registra una perdita di appeal del lavoro in proprio, indicato da un quinto del campione; appena un intervistato su quattro, potendo scegliere, prediligerebbe oggi un impiego nel privato.
L’indagine, realizzata dall’Istituto Demopolis per il gruppo editoriale Citynews, ha analizzato anche l’opinione dei cittadini su due misure al centro dell’agenda politica. Il 38% vede con favore l’introduzione del reddito di cittadinanza, la misura di sostegno voluta dal Governo per chi è senza lavoro e vive sotto la soglia di povertà; il 53% si dichiara invece contrario.
Molto più alta è la condivisione della proposta di un salario minimo orario, apprezzata dal 75% degli italiani intervistati da Demopolis.
In maggioranza, gli italiani sono convinti che non sarà lo studio ad influenzare le chances di vita. Nella percezione dei cittadini, per entrare nel mondo del lavoro la rete di conoscenze e relazioni personali (61%) ha un peso maggiore della preparazione e dello studio citati da poco più di 4 intervistati su 10.