Usa 2020. In piazza a Washington l'America di Trump
Per Donald Trump bagno di folla tra i sostenitori. Qualche tensione e tafferuglio con alcuni contro-manifestanti. Biden pensa alle vie legali per accelerare il riconoscimento della vittoria
Il ritorno davanti alle telecamere e il bagno di folla. Una giornata corroborante per Donald Trump che, dopo la controffensiva a suon di tweet e le cause legali, torna all'arringa dal piglio sicuro e severo nel Giardino delle Rose, alle bandierine festanti e al sostegno dei suoi elettori.
Cartelli, ovazioni e cori con slogan come "altri quattro anni", "Usa, Usa", "Vogliamo Trump" si sono levati a Pennsylvania Avenue e Freedom Plaza. Migliaia di fan entusiasti si sono radunati a Washington per manifestare contro il "furto delle elezioni". Lasciando la Casa Bianca per andare a giocare a golf, il tycoon si è infilato nella limousine presidenziale blindata, ha attraversato la manifestazione, ha salutato dai finestrini. Una giornata uguale a tante nei quattro anni vissuti da Commander in Chief.
Nell'area attorno, presidiata da decine di poliziotti e agenti dell'Fbi, sono apparsi anche membri dei Proud Boys (per la maggior parte senza mascherina), gruppo suprematista bianco di estrema destra, il cui fondatore ha annunciato di recente la "svolta razzista e nazista". E il movimento complottista QAnon, che considera Trump in lotta contro un movimento pedofilo e satanista, che in queste elezioni avrebbe visto suoi esponenti eletti al Congresso.
Tafferugli con contro-manifestanti
Si sono registrati, vicino alla sede della Corte Suprema, tafferugli tra i sostenitori del presidente e i contro-manifestanti, che si sono dati appuntamento nella capitale per mobilitarsi contro la Million MAGA March, chiamata anche la March for Trump o Stop the Steal DC. La polizia si è interposta per evitare il peggio.
Il primo discorso in tv dopo l'attribuzione del voto
Di queste ore, il primo intervento di Trump davanti alle telecamere da quando la vittoria è stata attribuita a Joe Biden. Non ha parlato del voto, ma del vaccino alle porte, rivendicando l'efficacia dell'operazione Warp Speed che "in tempi mai visti prima" ha raggiunto il suo scopo.
Archiviata (quasi) l'elezione, il coronavirus e l'incubo dei lockdown tornano al centro della scena. Trump per un pelo non riconosce la sconfitta elettorale, accennando alle possibili chiusure nell'agenda della "prossima amministrazione". "Questa amministrazione non arriverà al lockdown. Auspicabilmente la, la", ha tentennato Trump, "qualunque cosa succeda in futuro, chissà quale amministrazione ci sarà, immagino sarà il tempo a dirlo, ma io posso dirvi che questa amministrazione non farà il lockdown".
I contagi giornalieri negli States hanno superato quota 160.000 con oltre 900 morti nelle ultime 24 ore. In 37 Stati, l'epidemia macina nuovi record. A New York si torna alla didattica a distanza, in molti comuni dell'Illinois, compresa Chicago, scatta l'ordine di "stare a casa". Anche in Ohio, dove i casi sono schizzati del 265%, il governatore (repubblicano) Mike DeWine, minaccia la chiusura di bar, ristoranti e palestre se continuerà questo trend. Stessa situazione nello Stato di Washington e nel Rhode Island. Con Trump si schiera un improbabile alleato, l'immunologo da lui più bistrattato, Anthony Fauci, avvertendo che le chiusure devono rappresentare l'ultima spiaggia. E se un membro della task force sul Covid appena creata da Biden indica l'esigenza di una lockdown di 4-6 settimane, l'advisor Celine Gounder nega che questa sia la posizione prevalente nel panel di esperti, propenso invece a chiusure selettive. Contro il lockdown lo scorso marzo si era espresso perfino Ron Klain, che Biden ha appena scelto come suo capo di gabinetto, lo stesso ruolo che aveva ricoperto quando il dem era vicepresidente.
"Entro aprile il vaccino sarà disponibile per l'intera popolazione con l'eccezione di posti come lo Stato New York dove, per ragioni politiche, il governatore ha deciso di voler prendere tempo sul vaccino. Non si fida di chi ha prodotto il vaccino", dichiara Trump. Nel mirino c'è Andrew Cuomo che ha bollato come "difettosa" la tempistica prevista dalla Casa Bianca per la distribuzione dell'antidoto.
Subito dopo l'intervento di Trump, Biden ha diffuso un comunicato esortando gli americani a rispettare il distanziamento sociale e ad indossare le mascherine: "Questa crisi richiede una robusta ed immediata risposta federale che è sfortunatamente mancata. Io sono il presidente eletto ma non sarò presidente fino al prossimo anno".
Trump resiste, Biden accende il motore della transizione
Nonostante il gran rifiuto di Trump, il motore della transizione del dem verso la Casa Bianca è decisamente acceso. La girandola dei papabili ministri include anche l'ex presidente della Federal Reserve Janet Yellen al dicastero del Tesoro: sarebbe la prima donna in quel ruolo. Poco prima dell'intervento di Trump nel Giardino delle rose, un giudice ha respinto l'istanza del Grand Old Party affinché non venisse certificato il voto del Michigan, definendo le accuse di brogli "non corrette e non credibili". Lo studio legale Porter Wright Morris & Arthur ha smesso di rappresentare la campagna di Trump in un altro caso in Pennsylvania. Il tycoon ha deciso così di incaricare l'ex sindaco di New York, Rudolph Giuliani, per la guida e il coordinamento dell'offensiva legale contro la vittoria di Biden.
La mossa è arrivata dopo una serie di sconfitte subite in diverse cause intentate. Ma Trump è già proiettato oltre il 2020. Ha creato una nuova PAC (Political Action Committee), che dimostra come non abbia alcuna intenzione di lasciare la politica anche se dovrà lasciare la Casa Bianca. "Sia che vinca e sia che perda" puntualizza il portavoce Tim Murtaugh, la nuova Pac "gli serve per sostenere i candidati e le questioni alle quali tiene, come il contrastare i brogli elettorali". Si chiama "Save America" e può ricevere donazioni fino a 5 mila dollari ciascuna. Già si parla di una possibile ricandidatura di Trump nel 2024. Se anche non dovesse tornare in campo in prima persona, probabilmente ci sarà qualcuno del suo clan familiare. Ivanka for president? Tutti scommettono che sarà lei la prossima candidata alla presidenza. Da Trump a Trump.
Il mancato riconoscimento della vittoria blocca i fondi federali, Biden verso causa legale
Lo staff del presidente eletto degli Stati Uniti, Joe Biden, sta valutando un procedimento legale contro la General Services Administration (Gsa) per non aver ancora riconosciuto la sua vittoria. Lo ha riferito alla Reuters un membro del "transition team".
La Gsa di solito stabilisce chi abbia vinto le presidenziali quando cio' diventa sufficientemente chiaro dai dati, sebbene la legge non fissi un termine preciso. Il riconoscimento della Gsa è fondamentale in quanto, in sua assenza, per il presidente eletto non è possibile avere accesso ai fondi federali necessari per le spese della transizione, a partire dalla retribuzione del personale, né ottenere incontri con i responsabili dell'intelligence e altri importanti funzionari dell'amministrazione. L'agenzia è al momento guidata da Emily Murphy, nominata nel 2017 da Trump,