Milano, marcia per Liliana Segre
Per Giuseppe Sala, sindaco di Milano, in Italia c'è un rischio razzismo, ma c'è anche chi non è disposto a lasciar correre. Lo evidenzia a margine della manifestazione organizzata in solidarietà alla senatrice a vita Liliana Segre, organizzata nel capoluogo lombardo. "Siamo qua anche per questo - dice - certo che c'è (un rischio razzismo, ndr), io voglio continuare a credere nella bontà degli italiani. Non è un momento facile lo sappiamo tutti però io prendo il positivo ossia che 600 sindaci hanno deciso di essere qui ed è anche un messaggio per dire che non ci tiriamo indietro, e il fatto di essere qui in fascia è una grande soddisfazione".
Presenti tra i primi cittadini anche il sindaco di Torino Chiara Appendino, quello di Firenze Dario Nardella, il palermitano Leoluca Orlando, quello bolognese Virginio Merola e il barese Antonio Decaro, presidente Anci. "Tutti i sindaci indipendentemente dal colore politico sono arrivati da tutta Italia per dimostrare l'affetto nei confronti di Liliana Segre - afferma Decaro - con la fascia tricolore che tiene insieme le nostre comunità ma anche il Paese. Vogliamo dire con forza a tutti che non accettiamo nessun tipo di fanatismo, l'unico fanatismo che i sindaci accettano in questo Paese è quello per la libertà la democrazia e il rispetto degli altri". Una battaglia che secondo Merola va condotta con l'istruzione. "Noi siamo perché si rispettino le persone e che si possa dialogare senza offendersi", è il commento del sindaco di Bologna. "Siamo perché la memoria sia insegnata nelle scuole perché non sia abbandonata la storia e tantomeno la geografia, perché si insista con la forza della cultura".