Algeria in crisi, studenti e magistrati in piazza chiedono riforme e giustizia indipendente
Alla vigilia delle elezioni presidenziali del prossimo 12 dicembre
Studenti di nuovo in piazza oggi ad Algeri e in altre città universitarie del Paese, dove per il 37esimo martedì consecutivo si sono svolte manifestazioni contro il "Sistema".
In particolare, gli studenti hanno intonato slogan sulle prossime elezioni presidenziali, fissate per il 12 dicembre e chiesto la scarcerazione dei detenuti per reato d'opinione, mentre il processo ad alcuni di loro è stato rinviato a causa del concomitante sciopero dei magistrati. Gli studenti hanno quindi rivolto appelli per una ''giustizia libera e indipendente''.
''Il Parlamento non ci rappresenta'' e ''Hanno venduto il Paese'', hanno gridato i manifestanti in marcia nella capitale tra ingenti dispositivi di sicurezza.
La protesta dei magistrati
Ieri in occasione della cerimonia di passaggio delle consegne del nuovo procuratore, giudici, pubblici ministeri e avvocati hanno messo in scena un insolita protesta davanti alla Corte Suprema algerina per chiedere maggiore indipendenza della magistratura, mentre torna a farsi tesa la situazione dopo nove mesi di crisi politica nel Paes.
Centinaia di magistrati, molti dei quali indossavano i tradizionali abiti neri e rossi, hanno manifestato ad Algeri. La protesta nasce come reazione all'intervento militare con cui domenica scorsa domenica il governo ha sgomberato i magistrati in sciopero davanti al palazzo di giustizia nella città di Orano.
Molti magistrati algerini sono in sciopero da giorni per quella che chiamano la crescente pressione sul sistema giudiziario da parte del governo. Chiedono le dimissioni del ministro della Giustizia. Il governo sostiene che gli scioperanti sono una minoranza e che le loro proteste impediscono agli altri di lavorare.
Il governo ha chiesto ai magistrati di riprendere il lavoro entro il 12 dicembre, giorno delle elezioni presidenziali che, assicurano, si svolgeranno secondo quanto prescritto dalla legge.