Cuori neri e rose rosse, la protesta non autorizzata per Yulia Navalny e le attiviste in carcere
Lo slogan dell'azione è in tema con il giorno di San Valentino: "L'amore è più forte della paura"
Si sono date appuntamento a Mosca, San Pietroburgo e in diverse città della Russia per un'azione simbolica a sostegno di Yulia, moglie di Alexei Navalny e di tutte le donne arrestate dopo le recenti manifestazioni in supporto dell'oppositore politico di Putin, condannato al carcere.
Nonostante le temperature glaciali, centinaia di donne hanno formato "catene di solidarietà" nelle piazze e nelle strade tenendo in mano cuori neri e rose rosse. Lo slogan del flash mob è in tema con il giorno di San Valentino: "L'amore è più forte della paura".
"Vogliamo dimostrare che siamo per l'amore e contro la violenza. Molte ragazze coraggiose sono qui perché libertà e giustizia regnino nel nostro paese", dice una manifestante. Secondo l'ONG OVD -Info, un'azione simile si è conclusa con nove arresti a Kazan (Urali).
Intanto questa sera i sostenitori di Navalny hanno invitato tutti a a brandire torce elettriche, telefoni o candele e a pubblicare le foto delle loro azioni sui social network. Una mobilitazione ispirata dal movimento anti-Lukashenko in Bielorussia, dove alle gigantesche manifestazioni dell'autunno dopo la contestata rielezione del presidente al potere dal 1994 sono state accompagnate numerose azioni di questo tipo. Finora, le manifestazioni di sostegno ad Alexei Navalny, arrestato appena rientrato in Russia a metà gennaio e condannato all'inizio di febbraio a quasi tre anni in carcere, hanno provocato più di 10.000 arresti in tutto il paese.
"Putin è paura. Navalny è amore. Ecco perché vinceremo", ha scritto su Twitter Leonid Volkov, uno degli stretti alleati di Navalny, contro il quale è stato disposto mandato d'arresto internazionale, invitando la gente a riunirsi e a postare foto delle candele usando l'hashtag #loveisstrongerthanfear in russo.
Intanto il team di difesa di Alexei Navalny ha fatto appello al Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa. "Abbiamo fatto appello al Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa, il nostro ricorso sarà considerato in una riunione a marzo", ha spiegato la legale Olga Mikhailova. Navalny chiede al Comitato di prendere misure contro la Russia alla luce del mancato rispetto da parte delle autorità russe della decisione della Corte europea dei diritti umani (CEDU) in relazione al caso Yves Rocher. La CEDU ha stabilito nell'ottobre 2017 che il procedimento contro Navalny e suo fratello Oleg Navalny nel caso penale in cui sono stati accusati e condannati per l'appropriazione indebita dei beni di Yves Rocher violava una serie di articoli della Convenzione europea dei diritti dell'uomo e ha assegnato loro un totale di oltre 80.000 euro di risarcimento. La Corte Suprema russa ha riaperto il procedimento su proposta del suo presidente alla luce della sentenza della CEDU il 25 aprile 2018, ma non ha modificato la sentenza.
Nonostante le temperature glaciali, centinaia di donne hanno formato "catene di solidarietà" nelle piazze e nelle strade tenendo in mano cuori neri e rose rosse. Lo slogan del flash mob è in tema con il giorno di San Valentino: "L'amore è più forte della paura".
"Vogliamo dimostrare che siamo per l'amore e contro la violenza. Molte ragazze coraggiose sono qui perché libertà e giustizia regnino nel nostro paese", dice una manifestante. Secondo l'ONG OVD -Info, un'azione simile si è conclusa con nove arresti a Kazan (Urali).
Intanto questa sera i sostenitori di Navalny hanno invitato tutti a a brandire torce elettriche, telefoni o candele e a pubblicare le foto delle loro azioni sui social network. Una mobilitazione ispirata dal movimento anti-Lukashenko in Bielorussia, dove alle gigantesche manifestazioni dell'autunno dopo la contestata rielezione del presidente al potere dal 1994 sono state accompagnate numerose azioni di questo tipo. Finora, le manifestazioni di sostegno ad Alexei Navalny, arrestato appena rientrato in Russia a metà gennaio e condannato all'inizio di febbraio a quasi tre anni in carcere, hanno provocato più di 10.000 arresti in tutto il paese.
"Putin è paura. Navalny è amore. Ecco perché vinceremo", ha scritto su Twitter Leonid Volkov, uno degli stretti alleati di Navalny, contro il quale è stato disposto mandato d'arresto internazionale, invitando la gente a riunirsi e a postare foto delle candele usando l'hashtag #loveisstrongerthanfear in russo.
Intanto il team di difesa di Alexei Navalny ha fatto appello al Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa. "Abbiamo fatto appello al Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa, il nostro ricorso sarà considerato in una riunione a marzo", ha spiegato la legale Olga Mikhailova. Navalny chiede al Comitato di prendere misure contro la Russia alla luce del mancato rispetto da parte delle autorità russe della decisione della Corte europea dei diritti umani (CEDU) in relazione al caso Yves Rocher. La CEDU ha stabilito nell'ottobre 2017 che il procedimento contro Navalny e suo fratello Oleg Navalny nel caso penale in cui sono stati accusati e condannati per l'appropriazione indebita dei beni di Yves Rocher violava una serie di articoli della Convenzione europea dei diritti dell'uomo e ha assegnato loro un totale di oltre 80.000 euro di risarcimento. La Corte Suprema russa ha riaperto il procedimento su proposta del suo presidente alla luce della sentenza della CEDU il 25 aprile 2018, ma non ha modificato la sentenza.