Papa Francesco: "Gesù profeta? Maestro o rivoluzionario? Resta quanto detto da Pietro"
Così il Pontefice all'Angelus in Piazza San Pietro per la solennità dei santi Pietro e Paolo. Al termine della messa- concelebrata da 14 nuovi cardinali e 28 neo metropoliti- Bergoglio ha consegnato il pallio a 4 neo arcivescovi italiani
"Nel corso dei secoli, il mondo ha definito Gesù in diversi modi: un grande profeta della giustizia e dell'amore; un sapiente maestro di vita; un rivoluzionario; un sognatore dei sogni di Dio; e così via, tante cose belle... Nella babele di queste e di altre ipotesi si staglia ancora oggi, semplice e netta, la confessione di Simone detto Pietro, uomo umile e pieno di fede: 'Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente'". Così papa Francesco, commentando le letture del giorno, all'Angelus in Piazza San Pietro per la solennità dei santi Pietro e Paolo. "Gesù è il Figlio di Dio: perciò perennemente vivo Lui come eternamente vivo il Padre suo - ha proseguito -. E' questa la novità che la grazia accende nel cuore di chi si apre al mistero di Gesù: la certezza non matematica, ma ancora più forte, interiore, di aver incontrato la Sorgente della Vita, la Vita stessa fatta carne, visibile e tangibile in mezzo a noi". Secondo il Pontefice, "questa è l'esperienza del cristiano, e non merito suo, non merito di noi cristiani, ma viene da Dio, Padre e Figlio e Spirito Santo. Tutto ciò è contenuto in germe nella risposta di Pietro: 'Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". "Ma anche la risposta di Gesù è piena di luce - ha aggiunto -: "Tu sei Pietro e su questa pietra edificherai la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa". E' la prima volta qui che Gesù pronuncia la parola 'Chiesa': e lo fa esprimendo tutto il suo amore verso di essa, che definisce 'la mia Chiesa'. E' la nuova comunità dell'Alleanza, non più basata sulla discendenza e sulla Legge, ma sulla fede in Lui, Gesù, Volto di Dio".
Pallio ai 4 neo-arcivescovi italiani Saba, Seccia, Spina, Pennacchio
Sono 4 gli arcivescovi italiani che hanno ricevuto il "pallio" dalle mani di Papa Francesco alla fine della messa di oggi in piazza San Pietro concelebrata da 14 nuovi cardinali e 28 neo metropoliti. Il primo italiano a salire all'altare e' stato anche il piu' giovane di loro: l'arcivescovo di Sassari Gianfranco Saba, poi e' toccato a Angelo Spina di Ancona, Rocco Pennacchio di Fermo e Michele Seccia di Lecce. "Gesù porta l'amore e la misericordia del Padre fino alle estreme conseguenze" e ci chiede di "andare in tutti gli angoli della vita per raggiungere tutti, anche se questo costasse il buon nome, le comodita', la posizione... il martirio", ha detto Francesco ai nuovi porporati e arcivescovi nell'omelia di oggi.
Ai neo-cardinali: il Maligno vi vuole staccati dal popolo
Il rischio di una Chiesa distaccata dal popolo e' stato evocato da papa Francesco nell'omelia per la festa dei Santi Pietro e Paolo, patroni della Sede Apostolica. "Non di rado - ha spiegato il Papa - sentiamo la tentazione di essere cristiani mantenendo una prudente distanza dalle piaghe del Signore. Gesu' tocca la miseria umana, invitando noi a stare con Lui e a toccare la carne sofferente degli altri. Confessare la fede con le nostre labbra e il nostro cuore richiede, come lo ha richiesto a Pietro, di identificare i sussurri del Maligno. Imparare a discernere e scoprire quelle coperture personali e comunitarie che ci mantengono a distanza dal vivo del dramma umano; che ci impediscono di entrare in contatto con l'esistenza concreta degli altri e, in definitiva, di conoscere la forza rivoluzionaria della tenerezza di Dio". "Non separando la gloria dalla croce, Gesu' - ha continuato Francesco - vuole riscattare i suoi discepoli, la sua Chiesa, da trionfalismi vuoti: vuoti di amore, vuoti di servizio, vuoti di compassione, vuoti di popolo".
Il Papa ha lanciato il suo monito ai 14 nuovi cardinali che hanno ricevuto ieri la berretta e ai 28 nuovi arcivescovi metropoliti che ricevono oggi il "pallio" la stola bianca con croci nere che e' segno di particolare unione al Romano Pontefice. "Il Demonio seduce di nascosto, facendo si' che non si riconosca la sua intenzione, si comporta come un falso nel volere restare occulto e non essere scoperto", ha avvertito Francesco. "Contemplare la vita di Pietro e la sua confessione - ha spiegato dunque in piazza San Pietro ai 42 concelebranti - significa anche imparare a conoscere le tentazioni che accompagneranno la vita del discepolo".
"Alla maniera di Pietro, come Chiesa - ha osservato ancora il Papa - saremo sempre tentati da quei sussurri del Maligno che saranno pietra d'inciampo per la missione". Mentre il Signore vuole riscattare la Chiesa "da una immaginazione senza limiti che non sa mettere radici nella vita del Popolo fedele o, che sarebbe peggio, crede che il servizio al Signore le chieda di sbarazzarsi delle strade polverose della storia". Invece, "contemplare e seguire Cristo esige di lasciare che il cuore si apra al Padre e a tutti coloro coi quali Egli stesso ha voluto identificarsi, e questo nella certezza di sapere che non abbandona il suo popolo".
Pallio ai 4 neo-arcivescovi italiani Saba, Seccia, Spina, Pennacchio
Sono 4 gli arcivescovi italiani che hanno ricevuto il "pallio" dalle mani di Papa Francesco alla fine della messa di oggi in piazza San Pietro concelebrata da 14 nuovi cardinali e 28 neo metropoliti. Il primo italiano a salire all'altare e' stato anche il piu' giovane di loro: l'arcivescovo di Sassari Gianfranco Saba, poi e' toccato a Angelo Spina di Ancona, Rocco Pennacchio di Fermo e Michele Seccia di Lecce. "Gesù porta l'amore e la misericordia del Padre fino alle estreme conseguenze" e ci chiede di "andare in tutti gli angoli della vita per raggiungere tutti, anche se questo costasse il buon nome, le comodita', la posizione... il martirio", ha detto Francesco ai nuovi porporati e arcivescovi nell'omelia di oggi.
Ai neo-cardinali: il Maligno vi vuole staccati dal popolo
Il rischio di una Chiesa distaccata dal popolo e' stato evocato da papa Francesco nell'omelia per la festa dei Santi Pietro e Paolo, patroni della Sede Apostolica. "Non di rado - ha spiegato il Papa - sentiamo la tentazione di essere cristiani mantenendo una prudente distanza dalle piaghe del Signore. Gesu' tocca la miseria umana, invitando noi a stare con Lui e a toccare la carne sofferente degli altri. Confessare la fede con le nostre labbra e il nostro cuore richiede, come lo ha richiesto a Pietro, di identificare i sussurri del Maligno. Imparare a discernere e scoprire quelle coperture personali e comunitarie che ci mantengono a distanza dal vivo del dramma umano; che ci impediscono di entrare in contatto con l'esistenza concreta degli altri e, in definitiva, di conoscere la forza rivoluzionaria della tenerezza di Dio". "Non separando la gloria dalla croce, Gesu' - ha continuato Francesco - vuole riscattare i suoi discepoli, la sua Chiesa, da trionfalismi vuoti: vuoti di amore, vuoti di servizio, vuoti di compassione, vuoti di popolo".
Il Papa ha lanciato il suo monito ai 14 nuovi cardinali che hanno ricevuto ieri la berretta e ai 28 nuovi arcivescovi metropoliti che ricevono oggi il "pallio" la stola bianca con croci nere che e' segno di particolare unione al Romano Pontefice. "Il Demonio seduce di nascosto, facendo si' che non si riconosca la sua intenzione, si comporta come un falso nel volere restare occulto e non essere scoperto", ha avvertito Francesco. "Contemplare la vita di Pietro e la sua confessione - ha spiegato dunque in piazza San Pietro ai 42 concelebranti - significa anche imparare a conoscere le tentazioni che accompagneranno la vita del discepolo".
"Alla maniera di Pietro, come Chiesa - ha osservato ancora il Papa - saremo sempre tentati da quei sussurri del Maligno che saranno pietra d'inciampo per la missione". Mentre il Signore vuole riscattare la Chiesa "da una immaginazione senza limiti che non sa mettere radici nella vita del Popolo fedele o, che sarebbe peggio, crede che il servizio al Signore le chieda di sbarazzarsi delle strade polverose della storia". Invece, "contemplare e seguire Cristo esige di lasciare che il cuore si apra al Padre e a tutti coloro coi quali Egli stesso ha voluto identificarsi, e questo nella certezza di sapere che non abbandona il suo popolo".