Scoperta tomba di guerriero di età picena: sepolto con elmo, armi e sgabello portatile
Lo sgabello era simbolo di alte cariche pubbliche nella vita politica della città
Una tomba gentilizia di età picena è stata scoperta a Sirolo, Ancona, in un terreno di proprietà comunale, non distante dalla necropoli "dei Pini" e dalla cosiddetta "Tomba della Regina". Gli scavi erano finalizzati a verificare eventuali interferenze di natura archeologica, in vista di un cambiamento di destinazione d'uso del terreno. Hanno portato alla luce una scoperta straordinaria: una sepoltura a inumazione della seconda metà del VI secolo a.C. che ospita un guerriero armato di elmo, lancia, spada lunga, pugnale con il suo fodero e ascia. Il guerriero è stato sepolto insieme a un ricco corredo ceramico e bronzeo, oltre alle caratteristiche fibule - in bronzo, ambra e osso - collocate sul petto.
Ci sono anche due spiedi e alcuni altri strumenti in ferro per la cottura delle carni, importanti riferimenti alla pratica del banchetto, come spiega la Soprintendenza. L'oggetto più interessante è però uno sgabello pieghevole portatile, realizzato con "sottili aste di ferro con terminazione a borchie di bronzo inserite entro un disco d'avorio, che reggevano il piano di seduta originariamente in stoffa o cuoio". Nel mondo etrusco e poi anche romano lo sgabello era simbolo di alte cariche pubbliche nella vita politica della città. "La presenza di questo oggetto in questa ricca deposizione - concludono i tecnici - potrebbe far ipotizzare che il defunto possa aver ricoperto una carica pubblica-politica nell'ambito della comunità picena di età arcaica di Sirolo-Numana".
La tomba - aggiungono gli archeologi - è a inumazione in fossa rettangolare, il defunto è deposto in posizione rannicchiata sul fianco destro e l'ampio corredo di accompagnamento è disposto oltre i piedi, dove è raccolta la maggior parte dei reperti ceramici. "Dalla disposizione delle fibule possiamo ipotizzare che il defunto fosse avvolto da una veste e poi deposto sul fondo della fossa o meglio all'interno della cassa, al di sopra di uno strato di ghiaia, probabilmente marina: rituale questo non esclusivo dell'area del Conero e che caratterizza l'età picena fin dai momenti iniziali".
Ci sono anche due spiedi e alcuni altri strumenti in ferro per la cottura delle carni, importanti riferimenti alla pratica del banchetto, come spiega la Soprintendenza. L'oggetto più interessante è però uno sgabello pieghevole portatile, realizzato con "sottili aste di ferro con terminazione a borchie di bronzo inserite entro un disco d'avorio, che reggevano il piano di seduta originariamente in stoffa o cuoio". Nel mondo etrusco e poi anche romano lo sgabello era simbolo di alte cariche pubbliche nella vita politica della città. "La presenza di questo oggetto in questa ricca deposizione - concludono i tecnici - potrebbe far ipotizzare che il defunto possa aver ricoperto una carica pubblica-politica nell'ambito della comunità picena di età arcaica di Sirolo-Numana".
La tomba - aggiungono gli archeologi - è a inumazione in fossa rettangolare, il defunto è deposto in posizione rannicchiata sul fianco destro e l'ampio corredo di accompagnamento è disposto oltre i piedi, dove è raccolta la maggior parte dei reperti ceramici. "Dalla disposizione delle fibule possiamo ipotizzare che il defunto fosse avvolto da una veste e poi deposto sul fondo della fossa o meglio all'interno della cassa, al di sopra di uno strato di ghiaia, probabilmente marina: rituale questo non esclusivo dell'area del Conero e che caratterizza l'età picena fin dai momenti iniziali".