Rivedere i Testi Sacri: 'nuova era' della Cina di Xi Jinping mira a dottrine e regole religiose
Senza nominare direttamente la Bibbia, il Corano o i Sutra, la nuova era di Xi promuove la sinizzazione delle religioni in Cina. Un cambiamento per "resistere efficacemente all'erosione di pensieri estremi ed eresie" e che coinvolge direttamente alcuni membri del Politburo del Partito Comunista Cinese
La "nuova era" inaugurata dal presidente Xi Jinping riguarda anche i Testi Sacri. Seppur non sia stata istituita alcuna direttiva governativa, l'intenzione è stata espressa in un simposio organizzato dalla Commissione per gli Affari Etnici e Religiosi della Conferenza Consultiva Politica del Popolo Cinese, principale organo consultivo a livello statale presieduto dal numero quattro della gerarchia politica cinese, Wang Yang. A Pechino si sono seduti attorno a un tavolo Wang e sedici esponenti delle comunità religiose presenti in Cina. Risultato? "Discutere su come far avanzare l'interpretazione delle dottrine e delle regole religiose in linea con le esigenze dei tempi". Non proprio un primo passo considerando che il presidente cinese ha già promosso un adeguamento dei contenuti religiosi nel paese. Dal 2013 Xi ha incoraggiato l'idea del recupero delle religioni tradizionali cinesi, a cominciare dal taoismo; e dal 2015, il numero uno del Partito Comunista Cinese (Pcc) ha posto la sinizzazione delle religioni al centro di un programma che ha tra le sue implicazioni quella di un'indipendenza delle religioni praticate in Cina da tutti gli influssi provenienti dall'esterno.
"È necessario studiare a fondo e comprendere le importanti disposizioni del segretario generale del Partito Comunista Cinese Xi sul lavoro religioso", ha dichiarato Wang, che ha sempre citato in maniera generica le Scritture senza nominare direttamente la Bibbia, il Corano o i Sutra. In particolare, nella nuova era inaugurata da Xi - ha aggiunto il politico del Politburo - "È necessaria una valutazione completa delle traduzioni esistenti dei testi religiosi per i contenuti che non sono conformi all'avanzamento dei tempi" e l'obiettivo principale di quest'operazione è "resistere efficacemente all'erosione di pensieri estremi ed eresie".
L'impatto dell'analisi di Xi Jinping sul socialismo è già visibile da qualche tempo. La "nuova era" è marcata dall'impronta del presidente e già manifestata nella carta fondamentale del Partito Comunista Cinese, quando lo scorso ottobre 2017 è stata decretata la sua leadership incontrastata, e successivamente nella Costituzione cinese, a marzo 2018, quando fu eliminata la regola del doppio mandato presidenziale, spianando la strada a una leadership a tempo indefinito dello stesso "imperatore". Un ruolo centrale di Xi, presidente e segretario generale del Pcc, che inevitabilmente si ripercuote in tutti gli aspetti principali della vita dello Stato in Cina. Compreso l'aspetto religioso.