Hitler? Un cacciatore mandato da Dio. Polemica sui Pastori scelti da Trump per benedire l'ambasciata
"Se sei un ebreo non ti puoi salvare." Le controverse visioni manifestate in passato da Robert Jeffress e John Hagee, i predicatori evangelici chiamati dal presidente Usa ad aprire e chiudere con i loro sermoni la controversa inaugurazione dell'ambasciata Usa a Gerusalemme.
Il bagno di sangue in seguito agli scontri sul confine Gaza-Israele che ha provocato la morte di oltre sessanta palestinesi e centinia di feriti, il bilancio di vittime più grave dalla sanguinosa guerra tra Hamas e Israele del 2014, è giunto al culmine di settimane di manifestazioni di protesta volte a rompere la morsa della chiusura del confine tra Israele e l'Egitto, in questo contesto la mossa di Trump di accelerare il trasferimento del'Ambasciata a Gerusalemme ha aggiunto benzina sul fuoco.
Proprio la cerimonia di inaugurazione dell'ambasciata nei locali del vecchio consolato americano ha assunto una connotazione particolare per la presenza di due pastori evangelici texani, grandi sostenitori di Donald Trump durante la campagna del 2016 e incaricati di benedire l'evento ma protagonisti in passato di affermazioni sprezzanti nei confronti di altri credo religiosi e anche di dichiarazioni pubbliche controverse sull'ebraismo.
Il Reverendo John Hagee, 78 anni, predicatore televisivo di una chiesa di San Antonio e fondatore della Christians United for Israel, una congregazione che vede imminente la salvezza di Israele grazie all'avvento di un nuovo Gesù Cristo che gli ebrei accoglieranno come il redentore. Una salvezza che invece il 62enne Robert Jeffress, pastore della Prima Chiesa Battista di Dallas aveva in passato decisamente escluso per il popolo ebraico al pari di quello islamico, indicate come false religioni. In un discorso del 2010 Jeffress aveva dichiarato: "Dio manda le persone all'Inferno. Religioni come quella Mormone, o l'Islam, o il Giudaismo o l'indismo, non solo allontanano le persone da Dio, ma le conducono a una separazione eterna da Dio, nell'Inferno." E aveva aggiunto letteralmente che "gli ebrei non si possono salvare."
Una serie di affermazioni di cui si è ricordato Mitt Romney, avversario di Donald Trump dentro il partito repubblicano e che oggi corre per un seggio al Senato nello Stato dello Utah. Romney non le ha mandate a dire in un tweet alla vigilia dell'inaugurazione dell'Ambasciata:
Robert Jeffress says “you can’t be saved by being a Jew,“ and “Mormonism is a heresy from the pit of hell.” He’s said the same about Islam. Such a religious bigot should not be giving the prayer that opens the United States Embassy in Jerusalem.
— Mitt Romney (@MittRomney) 14 maggio 2018
"Robert Jeffress dice che "non ti puoi salvare se sei ebreo," e che "il Mormonismo è un eresia che amanda dall'abisso dell'inferno." Ha detto le stesse cose sull'Islam. Un tale bigotto non dovrebbe guidare la preghiera che apre l'Ambasciata degli Stati Uniti a Gerusalemme." Attacco che ha suscitato l'immediata risposta del Reverendo sempre via Twitter:
Historic Christianity has taught for 2,000 years that salvation is through faith in Christ alone. The fact that I, along with tens of millions of evangelical Christians around the world, continue to espouse that belief, is neither bigoted nor newsworthy.
— Dr. Robert Jeffress (@robertjeffress) 14 maggio 2018
"La Cristianità ci insegna storicamente da 2mila anni che c'è salvezza soltanto attraverso la fede in Cristo. Il fatto che io, insieme a decine di milioni di evangelici nel mondo, continuo a sposare quel credo, non è nè bigotto nè una novità."
Robert Jeffress durante l'omelia che ha aperto la cerimonia all'Ambasciata Usa a Gerusalemme non ha mancato di esaltare in toni quasi messianici il ruolo di Trump che sarebbe "a fianco della storia e di Dio riguardo a Israele." Un fervore messianico condiviso dalla crescente schiera di ebrei ortodossi nazionalisti ripreso dal pastore John Hagee nella sua benedizione finale: "Gerusalemme è dove il Messia scenderà per fondare un regno che non avrà mai fine. Ti ringraziamo Signore per il coraggio del Presidente Donald Trump che ha testimoniato al mondo una verità vecchia di 3mila anni - che Gerusalemme è e sempre sarà la capitale eterna del popolo ebraico. Che ogni terrorista islamico ascolti il messaggio: Israele vive."
Parole accorate ma dai toni decisamente diversi rispetto ad altre sue precedenti uscite in tema. Qualcuno ricorda la campagna elettorale del 2008 quando l'allora candidato repubblicano John McCain respinse il sostegno di Hagee dopo che l'audio di un suo sermone era divenuto pubblico e la sua trascrizione, pubblicata da CNN, aveva attirato sul Reverendo accuse di antisemitismo.
In quel discorso Hagee sostanzialmente parlava di Adolf Hitler come di un "cacciatore" mandato da Dio per realizzare la preofezia del ritorno del popolo ebraico in Israele. Per questo, tra l'altro Dio, avrebbe lasciato che avvenisse l'Olocausto: "In Geremia 16 Dio dice: 'Guardate, riporterò il popolo ebraico nella terra che assegnai ai suoi padri... Guardate, manderò molti pescatori, e poi manderò molti cacciatori, e questi cacciatori daranno loro la caccia.' Loro sono gli Ebrei.. Poi Dio ha mandato un cacciatore. Un cacciatore è uno che arriva con un fucile e usa la forza. Hitler era un cacciatore." Successivamente Hagee aveva respinto le accuse sostenendo che il suo pensiero era stato "grossolanamente travisato."