Torino, gli studenti delle medie in piazza contro la Dad: "Ci avete mentito"
Il governatore del Piemonte Cirio: "Ho deciso di salvaguardare la salute e la vita"
"Ci avevano promesso che saremmo tornati in aula - dicono gli studenti di alcune scuole medie mentre seguono le lezioni seduti per terra e si proteggono dal freddo con delle coperte - invece ci hanno mentito".
Una cinquantina di alunni delle scuole medie, insieme a docenti e genitori, sta seguendo le lezioni a distanza in piazza Castello a Torino per protestare contro la decisione di non far tornare in classe gli studenti di seconda e terza media nonostante da ieri il Piemonte sia considerato zona arancione. Si tratta in prevalenza di alunni degli istituti 'Calvino', 'Foscolo', 'Nigra', 'Spinelli', 'Matteotti', 'Manzoni', 'Europa unita', 'Nievo' e del liceo 'Gioberti'.
Come promesso da Anita, la 12enne che ha dato vita alla contestazione contro la didattica a distanza diffusasi poi in tutta Italia, la protesta non si è fermata "ma solo spostata da sotto le nostre scuole a piazza Castello", di fronte al Palazzo della Regione. "Condivido la necessità di riaprire la scuola media che è di prossimità - dice un insegnante - siamo preparati dateci l'opportunità di aprire nuovamente".
Cirio: "Ho deciso di salvaguardare la salute e la vita"
"Ho detto e ribadisco che sono felice che un ragazzo di 11-12 anni scenda in piazza per difendere il suo diritto alla scuola. Al di là del merito della questione, dimostra che sono ragazzi in gamba. Ma un governatore deve valutare tutti gli elementi in gioco e io ho ascoltato quei ragazzi come gli epidemiologi della Regione. E io ho deciso di salvaguardare la salute e la vita". Il governatore del Piemonte Alberto Cirio torna così, ai microfoni di Radio Veronica One, sulla decisione di far proseguire con la didattica a distanza le seconde e terze medie nonostante da ieri la Regione sia in zona arancione.
"Presa in giro? Avrei preso in giro gli studenti se non fossi andato in piazza, non mi fossi seduto con loro, non avessi ascoltato. Ma ascoltare non significa necessariamente fare quello che ti chiedono, il governatore di una regione ha il dovere di assumere le decisioni ascoltando tutti", aggiunge Cirio a proposito delle accuse mosse da Anita, la dodicenne diventata simbolo della lotta per il ritorno in classe degli studenti. "Bisogna valutare tutti gli elementi in gioco, e io ho ascoltato quei ragazzi come gli epidemiologi della Regione. E quando a un governatore vengono forniti elementi oggettivi che dimostrano che con la riapertura delle seconde e terze medie per soli 12 giorni si rischiava di aumentare il contagio e di portarlo attraverso i ragazzi a genitori e nonni durante le vacanze, allora ho deciso di salvaguardare la salute e la vita".
Una cinquantina di alunni delle scuole medie, insieme a docenti e genitori, sta seguendo le lezioni a distanza in piazza Castello a Torino per protestare contro la decisione di non far tornare in classe gli studenti di seconda e terza media nonostante da ieri il Piemonte sia considerato zona arancione. Si tratta in prevalenza di alunni degli istituti 'Calvino', 'Foscolo', 'Nigra', 'Spinelli', 'Matteotti', 'Manzoni', 'Europa unita', 'Nievo' e del liceo 'Gioberti'.
Come promesso da Anita, la 12enne che ha dato vita alla contestazione contro la didattica a distanza diffusasi poi in tutta Italia, la protesta non si è fermata "ma solo spostata da sotto le nostre scuole a piazza Castello", di fronte al Palazzo della Regione. "Condivido la necessità di riaprire la scuola media che è di prossimità - dice un insegnante - siamo preparati dateci l'opportunità di aprire nuovamente".
Cirio: "Ho deciso di salvaguardare la salute e la vita"
"Ho detto e ribadisco che sono felice che un ragazzo di 11-12 anni scenda in piazza per difendere il suo diritto alla scuola. Al di là del merito della questione, dimostra che sono ragazzi in gamba. Ma un governatore deve valutare tutti gli elementi in gioco e io ho ascoltato quei ragazzi come gli epidemiologi della Regione. E io ho deciso di salvaguardare la salute e la vita". Il governatore del Piemonte Alberto Cirio torna così, ai microfoni di Radio Veronica One, sulla decisione di far proseguire con la didattica a distanza le seconde e terze medie nonostante da ieri la Regione sia in zona arancione.
"Presa in giro? Avrei preso in giro gli studenti se non fossi andato in piazza, non mi fossi seduto con loro, non avessi ascoltato. Ma ascoltare non significa necessariamente fare quello che ti chiedono, il governatore di una regione ha il dovere di assumere le decisioni ascoltando tutti", aggiunge Cirio a proposito delle accuse mosse da Anita, la dodicenne diventata simbolo della lotta per il ritorno in classe degli studenti. "Bisogna valutare tutti gli elementi in gioco, e io ho ascoltato quei ragazzi come gli epidemiologi della Regione. E quando a un governatore vengono forniti elementi oggettivi che dimostrano che con la riapertura delle seconde e terze medie per soli 12 giorni si rischiava di aumentare il contagio e di portarlo attraverso i ragazzi a genitori e nonni durante le vacanze, allora ho deciso di salvaguardare la salute e la vita".