Messico, commando irrompe al comizio: uccisa candidata a sindaco
In vista delle elezioni del 6 giugno, sono 34 i candidati uccisi a livello nazionale. L'ennesima esecuzione è avvenuta durante un comizio. Il presidente Andres Manuel Lopez Obrador ha detto che l'omicidio è stato "senza dubbio" opera delle bande della criminalità organizzata
Candidarsi in Messico è un atto di coraggio, soprattutto quando ci si schiera a favore della legalità: l'ultimo atto di violenza si è consumato nei confronti di una candidata a sindaco per il movimento dei cittadini. Durante un comizio nello stato messicano di Guanajuato: la candidata a sindaco di Moroleón, Alma Barragán, è stata raggiunta da cinque pallottole. Un commando ha fatto irruzione durante l'incontro della campagna elettorale e portato a termine l'obiettivo.
Di questo si tratta e lo si capisce dai racconti dei testimoni. Il coordinatore del partito, Clemente Castañeda Hoeflich, ha raccolto le informazioni dei presenti: "Uomini armati hanno cercato esplicitamente la candidata sindaca e le hanno sparato a bruciapelo", ferendo altre due persone. Castañeda ha chiesto alle autorità di indagare a fondo l'accaduto arrestando i responsabili dell'omicidio e, più in generale, di garantire la sicurezza delle manifestazioni elettorali "dopo questo brutale attacco".
Chi era Barragán? Un'imprenditrice di 60 anni, commerciante, proprietaria di laboratori e negozi, amante degli animali e del lavoro in campagna. Nel suo programma elettorale aveva promesso di donare lo stipendio dei primi tre anni di mandato per la costruzione di un orfanotrofio a Moroleón, aveva promesso lotta alla corruzione e più sicurezza. La sicurezza che non le è stata garantita.
Il presidente del Messico Andrés Manuel López Obrador ha detto che l'omicidio è stato "senza dubbio" opera delle bande della criminalità organizzata. La società di consulenza Etellekt ha affermato che la stragrande maggioranza delle vittime era in lizza per le nomination o in corsa per cariche locali. Finora sono 34 le persone uccise in vista delle elezioni del 6 giugno. Una strage di candidati.
Di questo si tratta e lo si capisce dai racconti dei testimoni. Il coordinatore del partito, Clemente Castañeda Hoeflich, ha raccolto le informazioni dei presenti: "Uomini armati hanno cercato esplicitamente la candidata sindaca e le hanno sparato a bruciapelo", ferendo altre due persone. Castañeda ha chiesto alle autorità di indagare a fondo l'accaduto arrestando i responsabili dell'omicidio e, più in generale, di garantire la sicurezza delle manifestazioni elettorali "dopo questo brutale attacco".
Chi era Barragán? Un'imprenditrice di 60 anni, commerciante, proprietaria di laboratori e negozi, amante degli animali e del lavoro in campagna. Nel suo programma elettorale aveva promesso di donare lo stipendio dei primi tre anni di mandato per la costruzione di un orfanotrofio a Moroleón, aveva promesso lotta alla corruzione e più sicurezza. La sicurezza che non le è stata garantita.
Il presidente del Messico Andrés Manuel López Obrador ha detto che l'omicidio è stato "senza dubbio" opera delle bande della criminalità organizzata. La società di consulenza Etellekt ha affermato che la stragrande maggioranza delle vittime era in lizza per le nomination o in corsa per cariche locali. Finora sono 34 le persone uccise in vista delle elezioni del 6 giugno. Una strage di candidati.