Un taccuino su anni spietati - Storia di Mauro Brutto, cronista
Un ricordo del cronista dell’Unità morto 40 anni fa a Milano in circostanze misteriose. Indagò sulle mafie al nord e sul terrorismo di destra
Mauro Brutto era uno dei migliori cronisti di nera dell'Unità. E' morto quarant'anni fa a Milano, in un misterioso investimento stradale: l'auto pirata -una Simca bianca- non fu mai ritrovata, spariti anche i documenti che il giornalista portava con sè.
In quel periodo Brutto stava lavorando sull'assassinio dei giovani militanti del Leoncavallo Fausto Tinelli e Iaio Iannucci, e aveva subito minacce per le sue indagini a tutto campo. Anche per questo, girava armato.
Barbara, la moglie di Mauro Brutto, rompe il silenzio e parla per la prima volta dopo molti anni. "Mi fido dei giudici che hanno stabilito che la morte di Mauro è stato un incidente. Quarant'anni dopo spero che quel pirata della strada possa farsi avanti per chiarire ogni dubbio". Ma Mauro Brutto è stato anche uno dei primi cronisti ad occuparsi di mafie al nord, e a rendere il racconto della cronaca un vero esercizio di democrazia. Il racconto di Paolo Maggioni.
In quel periodo Brutto stava lavorando sull'assassinio dei giovani militanti del Leoncavallo Fausto Tinelli e Iaio Iannucci, e aveva subito minacce per le sue indagini a tutto campo. Anche per questo, girava armato.
Barbara, la moglie di Mauro Brutto, rompe il silenzio e parla per la prima volta dopo molti anni. "Mi fido dei giudici che hanno stabilito che la morte di Mauro è stato un incidente. Quarant'anni dopo spero che quel pirata della strada possa farsi avanti per chiarire ogni dubbio". Ma Mauro Brutto è stato anche uno dei primi cronisti ad occuparsi di mafie al nord, e a rendere il racconto della cronaca un vero esercizio di democrazia. Il racconto di Paolo Maggioni.