Piedi e mani dell'olimpionico Maarten danno il senso della titanica impresa. Costretto al ritiro
Dopo 163 chilometri percorsi in circa 55 ore di nuoto a scopo di beneficenza, Maarten van der Weijden si è dovuto fermare dietro consiglio del suo medico. Mancavano 37 chilometri al traguardo allestito a Leeuwarden, capoluogo della provincia della Frisia (Paesi Bassi)
Maarten van der Weijden non è un nuotatore qualunque: dopo aver sconfitto la leucemia e vinto una medaglia d'oro nei 10 chilometri alle Olimpiadi di Pechino 2008, l'atleta olandese ha tentato di percorrere 200 chilometri (124 miglia) lungo canali e fiumi che collegano 11 città della provincia settentrionale della Frisia a scopo benevolo: raccogliere fondi per la ricerca sul cancro. Folla di sostenitori ad accoglierlo quando Maarten è stato costretto al ritiro su consiglio del suo medico a tre quarti del percorso.
Dopo 163 chilometri e circa 55 ore di nuoto, il medico ha consigliato a Maarten di rinunciare alla sua impresa. A 37 chilometri dal taglio del traguardo a Leeuwarden, il trentasettenne ha abbandonato la sfida nei pressi di Dokkum. Il freddo, la cattiva salinità, la nausea e la sonnolenza hanno contribuito alla decisione del medico: "non è più giustificato continuare". Così l'atleta è stato portato fuori dall'acqua e trasportato in ospedale con un'ambulanza.
Dopo 163 chilometri e circa 55 ore di nuoto, il medico ha consigliato a Maarten di rinunciare alla sua impresa. A 37 chilometri dal taglio del traguardo a Leeuwarden, il trentasettenne ha abbandonato la sfida nei pressi di Dokkum. Il freddo, la cattiva salinità, la nausea e la sonnolenza hanno contribuito alla decisione del medico: "non è più giustificato continuare". Così l'atleta è stato portato fuori dall'acqua e trasportato in ospedale con un'ambulanza.
Maarten stopt, onder groot applaus pic.twitter.com/ITuVp18SWC
— Martijn van der Zande (@vanderzande) 20 agosto 2018