U2, 40 anni in 40 foto
La storica band irlandese tra rock e impegno civile
25 settembre 1976 nella cucina di una casa di Artane alla periferia di Dublino nasce una nuova band. Il padrone di casa, un batterista di nome Larry Mullen, aveva messo un annuncio nella bacheca della Temple Mount School pochi giorni prima. A quell'annuncio avevano risposto Paul David Hewson, Adam Clayton e David Howell Evans. La band fu battezzata in un primo momento "Feedback", poco tempo dopo cambiò il nome in "The Hype" prima del definitivo "U2". A quel punto Evans era diventato "The Edge" mentre Paul Hewson si faceva già chiamare "Bono Vox".
Il quarantennale della storica band di Dublino sarà celebrato con l'uscita di "Songs of Experience", seguito ideale di "Songs of Innocence", l'album che tante polemiche aveva suscitato nel 2014 per il lancio in partnership con Apple attraverso il "caricamento" gratuito ma forzato nei profili i-Tunes di 500 mila utenti. Il nuovo album di Bono e compagni vede di nuovo alla consolle Steve Lillywhite, storico produttore dei primi album - "Boy", "October" e "War" - figura chiave nella definizione del primo sound della band che molto deve all'allora montante estetica punk e new wave.
Alla metà degli anni '80 la svolta sonora di "The Unforgettable Fire" e l'incontro con Brian Eno (e Daniel Lanois) che produrrà alcuni dei pezzi più memorabili come "Pride (In The Name of Love)" e l'anno successivo l'album della definitiva consacrazione, "The Joshua Tree". Le atmosfere ambient del precedente vengono filtrate attraverso le tradizioni musicali irlandesi e soprattutto americane. Il disco è un viaggio nel sogno americano e nei suoi risvolti da incubo. E proprio con il tour di quell'anno la band conquisterà il pubblico Usa e la popolarità a livello internazionale.
Una popolarità che da allora non è mai scemata grazie ad alcuni album notevoli come "Achtung Baby" e "Pop" ma soprattutto grazie a un live set sempre travolgente e ipertecnologico, con palcoscenici che fin dai tempi dello "Zoo Tv Tour" (1992) immergono lo spettatore in una esperienza transmediale.
A partire dalla metà degli anni 80, con la partecipazione al Live Aid di Bob Geldof , gli U2 hanno sempre messo il loro marchio e la loro musica al servizio delle cause umanitarie e civili più disparate: dalla lotta all'apartheid e per la liberazione di Nelson Mandela alla lotta contro l'Aids e Bono in particolare è diventato una sorta di ambasciatore della musica impegnata.
Appuntamento al 2017 per il nuovo tour mondiale. Intanto rivediamoli nel video del loro primo singolo: