Oxfam: “Aleppo est al collasso”. Installato generatore per garantire acqua pulita agli abitanti
Con le incursioni aree russo-siriane, l’assedio in corso e l’inverno alle porte, oltre 250mila persone rischiano di rimanere senza elettricità, acqua, cibo e cure mediche
La ripresa delle incursioni aeree delle forze russe e siriane potrebbe generare una catastrofe umanitaria ad Aleppo est. E’ l’allarme lanciato oggi da Oxfam, Syrian American Medical Society e Big Heart Foundation. Il quadro umanitario si fa sempre più drammatico con oltre 250mila persone intrappolate nella città, che si apprestano ad affrontare l’inverno con scorte di cibo e acqua in esaurimento e strutture sanitarie ormai al collasso.
Dall’inizio dell’offensiva, la popolazione ha avuto un accesso intermittente all’acqua pulita attraverso la rete pubblica, potendo contare unicamente su rifornimenti da pozzi e camion, con il rischio di bere e usare acqua sporca e contaminata. Attraversando le zone di conflitto da Aleppo ovest (controllata dal governo) a Aleppo est (sotto il controllo delle forze di opposizione), Oxfam è riuscita ieri a installare un secondo generatore nella principale stazione idrica della città, Suleiman al-Halabi, garantendo così acqua pulita a tutta Aleppo. Un nuovo impianto che si aggiunge a quello già installato a inizio anno.
Nonostante l’annuncio di ben due cessate il fuoco da parte dell’esercito russo e l’apertura di corridoi umanitari, gli aiuti che hanno raggiunto Aleppo est sono stati del tutto insufficienti e nessuna evacuazione medica è stata sinora possibile. La Russia inoltre ha respinto le richieste dell’ONU di pause più lunghe con il risultato che le incursioni aeree sono ricominciate dopo un’interruzione durata nemmeno un mese. In questo quadro le tre organizzazioni lanciano perciò un appello urgente per una completa cessazione del conflitto, la fine delle incursioni aeree e dei bombardamenti indiscriminati, la revoca dell’assedio su Aleppo est per consentire ai civili di trasferirsi in sicurezza e agli aiuti di poter entrare.
Dall’inizio dell’offensiva, la popolazione ha avuto un accesso intermittente all’acqua pulita attraverso la rete pubblica, potendo contare unicamente su rifornimenti da pozzi e camion, con il rischio di bere e usare acqua sporca e contaminata. Attraversando le zone di conflitto da Aleppo ovest (controllata dal governo) a Aleppo est (sotto il controllo delle forze di opposizione), Oxfam è riuscita ieri a installare un secondo generatore nella principale stazione idrica della città, Suleiman al-Halabi, garantendo così acqua pulita a tutta Aleppo. Un nuovo impianto che si aggiunge a quello già installato a inizio anno.
Nonostante l’annuncio di ben due cessate il fuoco da parte dell’esercito russo e l’apertura di corridoi umanitari, gli aiuti che hanno raggiunto Aleppo est sono stati del tutto insufficienti e nessuna evacuazione medica è stata sinora possibile. La Russia inoltre ha respinto le richieste dell’ONU di pause più lunghe con il risultato che le incursioni aeree sono ricominciate dopo un’interruzione durata nemmeno un mese. In questo quadro le tre organizzazioni lanciano perciò un appello urgente per una completa cessazione del conflitto, la fine delle incursioni aeree e dei bombardamenti indiscriminati, la revoca dell’assedio su Aleppo est per consentire ai civili di trasferirsi in sicurezza e agli aiuti di poter entrare.