Genova, Ponte Morandi: demolizione delle pile 10 e 11 in diretta. I numeri del piano
3.400 persone evacuate, 4.500 tonnellate di cemento e acciaio, chiusura al traffico della A7 e delle strade entro i 300 metri dalle pile che cadranno - prima la 11 e poi la 10 - in circa sei secondi. Le esplosioni avverranno sotto la super visione del nono reggimento d'assalto paracadutisti 'Col Moschin'. Preoccupati dalle polveri e dalle fibre d'amianto gli abitanti. Poste vasche sopra e sotto l'impalcato, destinate a sollevare un muro d’acqua alto 50 metri
L'abbattimento di Ponte Morandi a Genova procede. Dopo la rimozione di parti del viadotto Polcevera, compiuta tramite dei sollevatori, si procederà con gli abbattimenti - mediante esplosivi - delle pile 10 e 11. L'appuntamento, previsto per il 28 giugno, sarà trasmesso in diretta su Rainews (canale 48).
Il piano prevede l'evacuazione di 3.400 persone, la chiusura delle strade nel raggio di 300 metri dai piloni e la chiusura al traffico della A7 Serravalle-Genova dalle 7 alle 22. Le esplosioni, gestite dal nono reggimento d'assalto paracadutisti 'Col Moschin', preoccupano gli abitanti nonostante l'installazione di vasche poste sopra e sotto l'impalcato destinate a sollevare un muro d’acqua alto 50 metri. Le concentrazioni di polveri, inevitabili, saranno visibili in tempo reale sul sito Cheariatira.it/genova ed è stata, inoltre, approntata una pagina web dedicata all'evento Demolizionemorandi.biostatistica. Un gruppo di cittadini genovesi, in collaborazione con l'Ecoistituto RE-GE e il coordinamento Rinascimento Genova, ha messo in funzione quattro centraline su balconi e terrazze di abitazioni vicine al viadotto crollato, che si vanno ad aggiungere alle sette centraline "istituzionali" installate nella zona. Lo scopo sarà monitorare le polveri fini e ultrafini, Pm10 e Pm2,5. Allo studio del vento, il primo riscontro dovrebbe essere rilevato dalla centralina di via Porro, posta a circa 150 metri dal luogo della demolizione.
Dopo l'implosione di domani, la rete "popolare" sarà modificata per continuare a monitorare i cantieri, contemporaneamente impegnati a frantumare le macerie del vecchio ponte, stimate in 4.500 tonnellate di cemento e acciaio, per permettere il loro trasporto in idonei siti di stoccaggio e a realizzare i numerosi plinti del nuovo ponte. A preoccupare gli abitanti della zona tra il Campasso e Sampierdarena non c'è solo il giorno dell'esplosione ma anche il tema dei detriti. È sempre più probabile che il materiale di risulta del Morandi possa essere riutilizzato per le colline del futuro parco urbano e quindi le macerie resteranno in zona. Anche se trattate, bonificate e controllate si tratta dell'ennesimo cumulo non gradito per un quartiere che convive da anni con le montagne di terra dei cantieri del nodo ferroviario.
L'evacuazione
I genovesi residenti nel raggio di 300 metri dall'area dell'esplosione che non vorranno abbandonare le loro case saranno allontanati coattivamente. Lo dichiara il sindaco e commissario Marco Bucci ammettendo che "qualcuno mi ha scritto che non vuole uscire da casa". "Abbiamo previsto anche questo, abbiamo l'autorizzazione a 'scortarli fuori'. Sarà un'uscita coatta, non possiamo permetterci di tenere nessuno dentro e che uno interrompa un lavoro per Genova".
Viabilità
"Se guardiamo bene la mappa ci rendiamo conto che le strade chiuse saranno pochissime. Chiuso il tratto autostradale da Genova Ovest all'incrocio con la A12, che può essere bypassato da Nord uscendo a Genova Est, da Sud partendo da Genova Est o Genova Aeroporto", ha aggiunto Bucci. "È una limitazione al traffico, me ne rendo conto, abbiamo previsto delle aree per i camion e gli autotreni per potersi parcheggiare nel caso in cui ci sia una lunga coda per entrare in porto, prevedo che la cosa sarà gestibile, magari con qualche difficoltà, ma assolutamente gestibile, d'altra parte un'operazione del genere è un evento super eccezionale", ha concluso il primo cittadino.
Il piano prevede l'evacuazione di 3.400 persone, la chiusura delle strade nel raggio di 300 metri dai piloni e la chiusura al traffico della A7 Serravalle-Genova dalle 7 alle 22. Le esplosioni, gestite dal nono reggimento d'assalto paracadutisti 'Col Moschin', preoccupano gli abitanti nonostante l'installazione di vasche poste sopra e sotto l'impalcato destinate a sollevare un muro d’acqua alto 50 metri. Le concentrazioni di polveri, inevitabili, saranno visibili in tempo reale sul sito Cheariatira.it/genova ed è stata, inoltre, approntata una pagina web dedicata all'evento Demolizionemorandi.biostatistica. Un gruppo di cittadini genovesi, in collaborazione con l'Ecoistituto RE-GE e il coordinamento Rinascimento Genova, ha messo in funzione quattro centraline su balconi e terrazze di abitazioni vicine al viadotto crollato, che si vanno ad aggiungere alle sette centraline "istituzionali" installate nella zona. Lo scopo sarà monitorare le polveri fini e ultrafini, Pm10 e Pm2,5. Allo studio del vento, il primo riscontro dovrebbe essere rilevato dalla centralina di via Porro, posta a circa 150 metri dal luogo della demolizione.
Dopo l'implosione di domani, la rete "popolare" sarà modificata per continuare a monitorare i cantieri, contemporaneamente impegnati a frantumare le macerie del vecchio ponte, stimate in 4.500 tonnellate di cemento e acciaio, per permettere il loro trasporto in idonei siti di stoccaggio e a realizzare i numerosi plinti del nuovo ponte. A preoccupare gli abitanti della zona tra il Campasso e Sampierdarena non c'è solo il giorno dell'esplosione ma anche il tema dei detriti. È sempre più probabile che il materiale di risulta del Morandi possa essere riutilizzato per le colline del futuro parco urbano e quindi le macerie resteranno in zona. Anche se trattate, bonificate e controllate si tratta dell'ennesimo cumulo non gradito per un quartiere che convive da anni con le montagne di terra dei cantieri del nodo ferroviario.
L'evacuazione
I genovesi residenti nel raggio di 300 metri dall'area dell'esplosione che non vorranno abbandonare le loro case saranno allontanati coattivamente. Lo dichiara il sindaco e commissario Marco Bucci ammettendo che "qualcuno mi ha scritto che non vuole uscire da casa". "Abbiamo previsto anche questo, abbiamo l'autorizzazione a 'scortarli fuori'. Sarà un'uscita coatta, non possiamo permetterci di tenere nessuno dentro e che uno interrompa un lavoro per Genova".
Viabilità
"Se guardiamo bene la mappa ci rendiamo conto che le strade chiuse saranno pochissime. Chiuso il tratto autostradale da Genova Ovest all'incrocio con la A12, che può essere bypassato da Nord uscendo a Genova Est, da Sud partendo da Genova Est o Genova Aeroporto", ha aggiunto Bucci. "È una limitazione al traffico, me ne rendo conto, abbiamo previsto delle aree per i camion e gli autotreni per potersi parcheggiare nel caso in cui ci sia una lunga coda per entrare in porto, prevedo che la cosa sarà gestibile, magari con qualche difficoltà, ma assolutamente gestibile, d'altra parte un'operazione del genere è un evento super eccezionale", ha concluso il primo cittadino.