Continua la costruzione del ponte della discordia che collegherà la Penisola di Crimea alla Russia
L'isolato riconoscimento della Corea del Nord
Le sanzioni imposte dall'Europa a Mosca non fermano il progetto di collegare attraverso un ponte sullo Stretto di Kerch la terraferma russa alla penisola di Crimea. Si tratta di un collegamento stradale e ferroviario che di fatto siglerà la definitiva annessione della penisola.
Se Kiev sperava di trarre qualche vantaggio economico come risarcimento di un 'territorio perduto' dopo il referendum, i segnali inviati da Vladimir Putin vanno in tutt'altra direzione. "Non sono previsti risarcimenti", precisa Dmitry Peskov, portavoce del presidente, in risposta alla proposta del Presidente ceco Miloš Zeman che aveva ventilato un possibile compenso per il governo di Kiev da saldare, tra l'altro, in forniture di gas, petrolio oppure in denaro. Peskov ha addirittura alzato la posta in gioco, dichiarando che l'Ucraina "prima o poi" dovrà riconoscere come territorio russo la Penisola di Crimea. Un modo per non tradire il referendum - seppur controverso, che si celebrò in un clima di tensione alla presenza di militari con delle divise prive di segni di riconoscimento - nel 2014.
Se l'Europa stenta a riconoscere l'annessione della Crimea, la Corea del Nord lo ha fatto. L'ambasciata di Mosca a Pyongyang ha riconosciuto ufficialmente la regione sul Mar nero come territorio russo pubblicando la versione aggiornata dell'atlante ufficiale nordcoreano in cui l'area viene inclusa nel territorio russo. "Come ci ha spiegato il ministero degli esteri, la repubblica democratica della Corea del Nord rispetta i risultati del referendum che si è tenuto in Crimea sull'annessione alla Federazione russa, li considera legittimi, e in totale rispetto delle norme internazionali", hanno scritto i diplomatici russi su Facebook.
Se Kiev sperava di trarre qualche vantaggio economico come risarcimento di un 'territorio perduto' dopo il referendum, i segnali inviati da Vladimir Putin vanno in tutt'altra direzione. "Non sono previsti risarcimenti", precisa Dmitry Peskov, portavoce del presidente, in risposta alla proposta del Presidente ceco Miloš Zeman che aveva ventilato un possibile compenso per il governo di Kiev da saldare, tra l'altro, in forniture di gas, petrolio oppure in denaro. Peskov ha addirittura alzato la posta in gioco, dichiarando che l'Ucraina "prima o poi" dovrà riconoscere come territorio russo la Penisola di Crimea. Un modo per non tradire il referendum - seppur controverso, che si celebrò in un clima di tensione alla presenza di militari con delle divise prive di segni di riconoscimento - nel 2014.
Se l'Europa stenta a riconoscere l'annessione della Crimea, la Corea del Nord lo ha fatto. L'ambasciata di Mosca a Pyongyang ha riconosciuto ufficialmente la regione sul Mar nero come territorio russo pubblicando la versione aggiornata dell'atlante ufficiale nordcoreano in cui l'area viene inclusa nel territorio russo. "Come ci ha spiegato il ministero degli esteri, la repubblica democratica della Corea del Nord rispetta i risultati del referendum che si è tenuto in Crimea sull'annessione alla Federazione russa, li considera legittimi, e in totale rispetto delle norme internazionali", hanno scritto i diplomatici russi su Facebook.