Omicidio Caruana, a Report parlano due contrabbandieri di petrolio
Questa sera alle 21.15 su Rai3
Nel giorno in cui gli investigatori maltesi affermano di aver identificato "più di due" mandanti dell'omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia, avvenuto nell'ottobre 2017 con una bomba piazzata nella sua auto, Report va in onda con la storia dei due principali contrabbandieri di petrolio del Mediterraneo, i maltesi Darren e Gordon Debono le cui vicende criminali sono state associate all’omicidio della giornalista che su di loro aveva scritto.
Giorgio Mottola intervista in esclusiva i due contrabbandieri e racconta come negli ultimi anni siano entrate nel nostro paese milioni di tonnellate di petrolio di contrabbando.
Durante l’occupazione della Siria da parte dell’Isis, molte società europee, incluse alcune italiane, hanno acquistato grezzo proveniente dai territori del Califfato. Un broker italiano, che ha lavorato per i più importanti trader internazionali, ha raccontato a Report i trucchi usati per far uscire il carburante dal confine siriano. L’altro canale di rifornimento del contrabbando è la Libia. Da qui, attraverso l’intermediazione di Cosa nostra e di contrabbandieri maltesi, è arrivato negli ultimi anni un vero e proprio fiume di petrolio illegale. C’è finita di mezzo anche una delle più importanti società del settore che ha rivenduto il carburante di contrabbando a centinaia di stazioni di rifornimento in Italia e all’estero.
Persino la Marina Militare Italiana ha acquistato gasolio di contrabbando, ignorandone l’origine illegale. Ma nel settore, il vero business oggi è l’evasione fiscale. Secondo la stima di alcune procure italiane, il giro di Iva e altre imposte non pagate su prodotti petroliferi ammonta a oltre 6 miliardi di euro all’anno. Una cifra da capogiro su cui hanno messo le mani organizzazioni mafiose, imprenditori spregiudicati e colletti bianchi corrotti. È il mercato parallelo del carburante da cui tutti noi, ogni giorno, ci stiamo rifornendo senza saperlo.
Giorgio Mottola intervista in esclusiva i due contrabbandieri e racconta come negli ultimi anni siano entrate nel nostro paese milioni di tonnellate di petrolio di contrabbando.
Durante l’occupazione della Siria da parte dell’Isis, molte società europee, incluse alcune italiane, hanno acquistato grezzo proveniente dai territori del Califfato. Un broker italiano, che ha lavorato per i più importanti trader internazionali, ha raccontato a Report i trucchi usati per far uscire il carburante dal confine siriano. L’altro canale di rifornimento del contrabbando è la Libia. Da qui, attraverso l’intermediazione di Cosa nostra e di contrabbandieri maltesi, è arrivato negli ultimi anni un vero e proprio fiume di petrolio illegale. C’è finita di mezzo anche una delle più importanti società del settore che ha rivenduto il carburante di contrabbando a centinaia di stazioni di rifornimento in Italia e all’estero.
Persino la Marina Militare Italiana ha acquistato gasolio di contrabbando, ignorandone l’origine illegale. Ma nel settore, il vero business oggi è l’evasione fiscale. Secondo la stima di alcune procure italiane, il giro di Iva e altre imposte non pagate su prodotti petroliferi ammonta a oltre 6 miliardi di euro all’anno. Una cifra da capogiro su cui hanno messo le mani organizzazioni mafiose, imprenditori spregiudicati e colletti bianchi corrotti. È il mercato parallelo del carburante da cui tutti noi, ogni giorno, ci stiamo rifornendo senza saperlo.