Corea del Nord, hacker tentano di rubare dati su vaccino Pfizer
Il Paese non ha finora dichiarato casi di coronavirus
Hacker nordcoreani hanno cercato di entrare nel sistema informatico del gigante farmaceutico Pfizer per trovare informazioni sul vaccino e sulle cure contro il Coronavirus, secondo quanto riferiscono i i media della Corea del Sud, citando il Servizio nazionale di intelligence (Nis) di Seoul.
Un deputato, Ha Tae-keung, ha detto che il Parlamento è stato informato dalla Nis, l'agenzia d'Intelligence, che "la Corea del Nord ha cercato di ottenere tecnologie comprendenti il vaccino e le cure attraverso un cyberattacco alla Pfizer". La notizia è stata comunicata ai legislatori dal servizio di intelligence durante una sessione a porte chiuse.
Dopo le rivelazioni diffuse da Ha Tae-keung, il servizio Nis ha dichiarato di non aver citato alcuna casa farmaceutica per nome. Un insolito passo indietro, in cui l'agenzia ha definito le affermazioni di Ha "sbagliate". Il deputato, tuttavia, contattato da Associated Press, ha confermato la propria versione. Nel documento ricevuto, ha detto, era scritto che Pyongyang "ha rubato" informazioni sui vaccini a Pfizer e "tentato di sottrarre tecnologia ad aziende farmaceutiche e per i vaccini sudcoreane". Sebbene la Corea del Nord abbia negato, è stata collegata a numerosi attacchi hacker in anni recenti, tra cui nel 2013 quello che paralizzò i server delle istituzioni finanziarie sudocoreane.
Non è chiaro quando il tentativo sia stato compiuto né se sia andato a buon fine. Non è la prima volta che Pyongyang viene accusata di aver tentato di impossessarsi di tecnologia ed informazioni relative al vaccino. A novembre era stata Microsoft a denunciare il tentativo di furto di dati presso le imprese farmaceutiche e i ricercatori impegnati nella messa a punto dei vaccini da parte di hacker russi e nordcoreani, tentativi perlopiù andati a vuoto. Il governo americano aveva rivolto un'analoga accusa agli hacker cinesi mentre la Corea del Sud aveva reso noto di aver sventato un tentativo di furto informatico nordcoreano presso società che lavoravano al vaccino nel paese lo scorso anno.
La Corea del Nord è spesso accusata di rivolgersi a un esercito di hacker per riempire le sue casse a corto di denaro a causa delle sanzioni internazionali che vietano la maggior parte del commercio internazionale con il Paese. Secondo gli esperti più che per sviluppare un proprio vaccino, il furto di dati Pfizer è probabilmente mirato alla loro vendita.
Per quanto si dichiari libero dal virus, il Paese ha chiesto la consegna di vaccini e dovrebbe ricevere circa due milioni di dosi di Astra-Zeneca entro la prima metà di quest'anno attraverso il programma di condivisione del vaccino COVAX.
Un deputato, Ha Tae-keung, ha detto che il Parlamento è stato informato dalla Nis, l'agenzia d'Intelligence, che "la Corea del Nord ha cercato di ottenere tecnologie comprendenti il vaccino e le cure attraverso un cyberattacco alla Pfizer". La notizia è stata comunicata ai legislatori dal servizio di intelligence durante una sessione a porte chiuse.
Dopo le rivelazioni diffuse da Ha Tae-keung, il servizio Nis ha dichiarato di non aver citato alcuna casa farmaceutica per nome. Un insolito passo indietro, in cui l'agenzia ha definito le affermazioni di Ha "sbagliate". Il deputato, tuttavia, contattato da Associated Press, ha confermato la propria versione. Nel documento ricevuto, ha detto, era scritto che Pyongyang "ha rubato" informazioni sui vaccini a Pfizer e "tentato di sottrarre tecnologia ad aziende farmaceutiche e per i vaccini sudcoreane". Sebbene la Corea del Nord abbia negato, è stata collegata a numerosi attacchi hacker in anni recenti, tra cui nel 2013 quello che paralizzò i server delle istituzioni finanziarie sudocoreane.
Non è chiaro quando il tentativo sia stato compiuto né se sia andato a buon fine. Non è la prima volta che Pyongyang viene accusata di aver tentato di impossessarsi di tecnologia ed informazioni relative al vaccino. A novembre era stata Microsoft a denunciare il tentativo di furto di dati presso le imprese farmaceutiche e i ricercatori impegnati nella messa a punto dei vaccini da parte di hacker russi e nordcoreani, tentativi perlopiù andati a vuoto. Il governo americano aveva rivolto un'analoga accusa agli hacker cinesi mentre la Corea del Sud aveva reso noto di aver sventato un tentativo di furto informatico nordcoreano presso società che lavoravano al vaccino nel paese lo scorso anno.
La Corea del Nord è spesso accusata di rivolgersi a un esercito di hacker per riempire le sue casse a corto di denaro a causa delle sanzioni internazionali che vietano la maggior parte del commercio internazionale con il Paese. Secondo gli esperti più che per sviluppare un proprio vaccino, il furto di dati Pfizer è probabilmente mirato alla loro vendita.
Per quanto si dichiari libero dal virus, il Paese ha chiesto la consegna di vaccini e dovrebbe ricevere circa due milioni di dosi di Astra-Zeneca entro la prima metà di quest'anno attraverso il programma di condivisione del vaccino COVAX.