Corea del Nord, il viaggio in stile Guerra Fredda dei giornalisti stranieri verso il sito nucleare
Mezza giornata di viaggio in treno, in vagoni letto con i finestrini oscurati, poi diverse ore di strada su un autobus e infine un'ora di cammino a piedi per raggiungere l'impianto che dovrebbe essere smantellato.
Un gruppo di giornalisti stranieri è partito ieri in treno per assistere allo smantellamento del sito di test nucleari della Corea del Nord dopo che anche otto giornalisti della Corea del Sud hanno ricevuto all'ultimo minuto il permesso di far parte della schiera dei media ammessi al'evento. Domani, in questo sito remoto sperduto tra le montagne e scarsamente popolato di cui vediamo le immagini satellitari fornite da DigitalGlobe, dovrebbe tenersi la cerimonia di chiusura formale dell'impianto.
Uno smantellamento annunciato dal leader nordcoreano Kim Jong Un in vista del summit programmato, ma ora assai in bilico, con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump previsto per il mese prossimo. La demolizione del sito ha avuto luogo oggi, giovedì, attraverso una serie di esplosioni lungo l'arco di diverse ore e innescate in tre tunnel sotterranei rispetto all'impianto.
Un viaggio d'altri tempi quello che hanno affrontato i giornalisti e che rimanda all'atmosfera della Guerra Fredda: otto-dodici ore di treno seguite da diverse ore su un autobus e poi un'ora a di cammino per giungere a piedi al sito. Sul treno i giornalisti sono stati collocati in vagoni letto in scompartimenti con le finestre oscurate. Ai giornalisti è stato intimato di non sollevare gli scuri durante il viaggio. Un viaggio fatto a proprie spese dalle testate ammesse: 75 dollari a persona per il viaggio di andata e ritorno e 20 dollari a pasto.
In precedenza, la Corea del Nord aveva rifiutato di concedere i visti d'ingresso ai giornalisti sudcoreani dopo che il Nord aveva interrotto i contatti ad alto livello con Seoul per protestare contro le esercitazioni congiunte con gli Usa. Alla fine la Corea del Nord ha ammesso i giornalisti della rete televisiva coreana MBC e di News1 che hanno preso un volo speciale messo a disposizione dal governo diretto alla città costiera nord-orientale di Wonsan. Gli altri giornalisti di Stati Uniti, Regno Unito, Cina e Russia erano già a Wonsan da martedì.
La decisione di PyongYang di ammettere i media sudcoreani è arrivata subito l'incontro di Donald Trump con il presidente della Corea del Sud Moon Jae-in a Washington per cercare di impedire che il vertice di Kim-Trump saltasse. Trump continua a dire che l'incontro ci sarà, ma ha anche lasciato aperta la possibilità di ritardarlo o cancellarlo se dovesse sembra improbabile un esito positivo.
Il summit, che in teoria potrebbe offrire una opportunità storica per la pace nella penisola coreana è in bilico da quando la Corea del Nord ha interrotto i colloqui inter-coreani e ha minacciato di fare lo stesso per il vertice in segno di protesta contro le esercitazioni militari congiunte tra la Corea del Sud e gli Stati Uniti che per Pyongyang rappresentano la pressione di Washington per un disarmo "unilaterale".