Corea del Nord, stretta di mano al confine tra Trump e Kim Jong-un. Le foto dello storico incontro
Donald Trump è il primo presidente Usa a entrare in Corea del Nord
Storico incontro tra Donald Trump e Kim Jong-un, alla frontiera intercoreana: insieme hanno anche attraversato la linea di demarcazione e Trump è entrato per pochi minuti in territorio nordcoreano, diventando il primo presidente Usa a mettere piede nel Paese. E forse presto vedremo il leader nordcoreano a Washington, visto che ha ricevuto un invito ufficiale alla Casa Bianca.
La cronaca dell'incontro
Il presidente Usa, Donald Trump, è arrivato nella Zona Demilitarizzata (Dmz, nell'acronimo in inglese) della penisola coreana in elicottero, accompagnato dal presidente sudcoreano Moon Jae-in. Insieme hanno visitato la torretta d'osservazione nella parte sud della Dmz, tradizionalmente ispezionata in passato dai leader americani. A differenza dei suoi predecessori, il presidente non indossava il tradizionale giubbotto militare Usa, ma si è presentato in giacca e cravatta.

La storica stretta di mano
È stato prima il leader nordcoreano a varcare il confine e poi insieme a lui, Trump, ed è la prima volta che lo fa un presidente Usa, ha messo piede in territorio nordcoreano. La stretta di mano è avvenuta nella cosiddetta Joint Security Zone (JSA), l'unico luogo in cui i soldati delle due Coree si trovano a poche decine di metri di distanza e dove l'anno scorso hanno avuto luogo i due vertici tra Kim e il presidente sud-coreano Moon Jae-in. "Passare al di là della linea è stato un grande onore", ha detto Trump, sostenendo che quella con Kim è "una grande amicizia". È il loro terzo incontro.
Il presidente Usa ha invitato il giovane dittatore a Washington. "Stanno accadendo un sacco di cose positive, davvero positive", ha detto.
Quindi ha riattraversato il confine con Kim Jong-un e insieme sono tornati al Sud, dove si è aggiunto a loro anche il presidente sudcoreano Moon Jae-in.
Il retroscena
È stato Donald Trump a chiedere al leader Kim Jong-un se poteva attraversare la linea di confine tra le due Coree al villaggio di Panmunjom, diventando il primo presidente americano a essersi mai recato al Nord. Lo ha raccontato lo stesso tycoon in uno degli incontri con i media, quando gli è stato chiesto di ricostruire le prime fasi dell'incontro con Kim. "Vorresti che attraversassi (il confine,ndr)?", ha chiesto Trump al leader nordcoreano. "Lui ha risposto che ne sarebbe stato onorato". "L'onore è tutto mio", ha replicato il presidente Usa.
Riparte il dialogo
È stata la prima volta che i leader di Usa e Corea del Nord si sono incontrati alla frontiera, nella zona cuscinetto al 38mo parallelo che fu un simbolo della Guerra fredda. Panmunjom, il "villaggio della pace", è il punto della zona demilitarizzata dove venne firmato l'armistizio che pose fino alla guerra di Corea (1950-53). L'incontro è durato un'ora e dovrebbe far ripartire il dialogo tra le due Coree e sulla denuclearizzazione. I colloqui riprenderanno nel giro "di due, tre settimane", ha detto Trump, precisando che non ci sarà un allentamento delle sanzioni.
Il nuovo disgelo con Pyongyang offre al presidente americano un assist in chiave interna, nella corsa per la rielezione alla Casa Bianca. Trump ha spiazzato tutti e ha vinto la scommessa: ha lanciato l'invito a sorpresa da Osaka, durante il vertice del G20, via Twitter. Un invito fuori da tutte le regole diplomatiche, che però, dopo qualche ora di silenzio, è stato accolto a Pyongyang.
"È bello rivederti"
"Good to see you again", bello rivederti, gli ha detto Kim in inglese, quando si sono stretti la mano, aggiungendo che non si sarebbe "mai atteso" di rivederlo "in questo luogo". "Volevo incontrarti di nuovo, soprattutto per le due Coree", ha proseguito dopo quando si sono seduti insieme a un tavolo nella Freedom House, in un breve incontro dopo la storica stretta di mano. "Questo luogo è un simbolo della sfortunata storia del passato. Per le due Coree, avere l'opportunità di incontrarti di nuovo qui è molto significativo. Significa che possiamo sentirci a nostro agio e incontrarci con una positiva disposizione di spirito. Credo - ha continuato ancora Kim - che questo possa avere una positiva influenza in tutte le nostre discussioni future".
Trump si è detto "orgoglioso"e ha parlato di "grande onore, grandi progressi, grandi amicizie. Ci siamo incontrati e ci siamo piaciuti dal primo giorno". Il presidente americano ha ringraziato Kim per essersi reso disponibile con così poco preavviso e poi, chiaramente rivolto al fronte interno, ha ricordato che quando è diventato presidente degli Stati Uniti, c'era "un grande grande conflitto, una situazione molto brutta, pericolosa per la Corea del Nord, la Corea del Sud, per il mondo. Il rapporto che abbiamo sviluppato è stato importantissimo per così tante persone".
L'incontro è destinato a finire nei libri di storia ed è sicuramente un grande colpo di immagine per il presidente-miliardario, che non ha mai nascosto il sogno di ottenere il Nobel per la Pace. Resta da vedere se porterà qualche sollievo alle condizioni di vita dei nordcoreani, ai dissidenti, agli oppositori e a quanti si battono per la democrazia e il rispetto dei diritti umani in Corea del Nord. A Trump sarebbe stato anche rivolto un invito a recarsi a Pyongyang, ma ovviamente tutto è legato ai progressi sulla denuclearizzazione.
Dopo l'incontro, Il presidente Usa ha lasciato la zona demilitarizzata al confine tra le due Coree diretto alla Osan Air Base, una base militare a sud di Seul dove ha fatto visita ai militari americani. Poco prima era tornato in Corea del Nord anche Kim, rientrato a piedi, accompagnato dal presidente americano e da quello sudcoreano, Moon Jae-in.
La battuta
"Vi posso dire che il capo negoziatore è ancora vivo e spererei che lo siano anche gli altri". Così Donald Trump ha risposto a una domanda dei giornalisti che gli chiedevano della composizione della squadra di negoziatori nordcoreani. Nelle scorse settimane un giornale di Seul aveva riportato voci, non confermate e considerate con scetticismo da diversi osservatori, dell'esecuzione di Kim Hyok-chol, capo della delegazione dei negoziatori nordcoreani a seguito del fallimento del vertice di Hanoi.
"Trump-Kim, esempio di cultura dell'incontro"
Papa Francesco ha 'benedetto' il vertice al confine tra le due Coree tra il presidente americano, Donald Trump, e il leader nordcoreano, Kim Jong-Un. "E' un buon esempio di cultura dell'incontro", ha dichiarato al termine dell'Angelus, esprimendo l'auspicio che il vertice "costituisca un passo ulteriore nel cammino della pace".
La cronaca dell'incontro
Il presidente Usa, Donald Trump, è arrivato nella Zona Demilitarizzata (Dmz, nell'acronimo in inglese) della penisola coreana in elicottero, accompagnato dal presidente sudcoreano Moon Jae-in. Insieme hanno visitato la torretta d'osservazione nella parte sud della Dmz, tradizionalmente ispezionata in passato dai leader americani. A differenza dei suoi predecessori, il presidente non indossava il tradizionale giubbotto militare Usa, ma si è presentato in giacca e cravatta.

La storica stretta di mano
È stato prima il leader nordcoreano a varcare il confine e poi insieme a lui, Trump, ed è la prima volta che lo fa un presidente Usa, ha messo piede in territorio nordcoreano. La stretta di mano è avvenuta nella cosiddetta Joint Security Zone (JSA), l'unico luogo in cui i soldati delle due Coree si trovano a poche decine di metri di distanza e dove l'anno scorso hanno avuto luogo i due vertici tra Kim e il presidente sud-coreano Moon Jae-in. "Passare al di là della linea è stato un grande onore", ha detto Trump, sostenendo che quella con Kim è "una grande amicizia". È il loro terzo incontro.
Il presidente Usa ha invitato il giovane dittatore a Washington. "Stanno accadendo un sacco di cose positive, davvero positive", ha detto.
Quindi ha riattraversato il confine con Kim Jong-un e insieme sono tornati al Sud, dove si è aggiunto a loro anche il presidente sudcoreano Moon Jae-in.
Il retroscena
È stato Donald Trump a chiedere al leader Kim Jong-un se poteva attraversare la linea di confine tra le due Coree al villaggio di Panmunjom, diventando il primo presidente americano a essersi mai recato al Nord. Lo ha raccontato lo stesso tycoon in uno degli incontri con i media, quando gli è stato chiesto di ricostruire le prime fasi dell'incontro con Kim. "Vorresti che attraversassi (il confine,ndr)?", ha chiesto Trump al leader nordcoreano. "Lui ha risposto che ne sarebbe stato onorato". "L'onore è tutto mio", ha replicato il presidente Usa.
Riparte il dialogo
È stata la prima volta che i leader di Usa e Corea del Nord si sono incontrati alla frontiera, nella zona cuscinetto al 38mo parallelo che fu un simbolo della Guerra fredda. Panmunjom, il "villaggio della pace", è il punto della zona demilitarizzata dove venne firmato l'armistizio che pose fino alla guerra di Corea (1950-53). L'incontro è durato un'ora e dovrebbe far ripartire il dialogo tra le due Coree e sulla denuclearizzazione. I colloqui riprenderanno nel giro "di due, tre settimane", ha detto Trump, precisando che non ci sarà un allentamento delle sanzioni.
Il nuovo disgelo con Pyongyang offre al presidente americano un assist in chiave interna, nella corsa per la rielezione alla Casa Bianca. Trump ha spiazzato tutti e ha vinto la scommessa: ha lanciato l'invito a sorpresa da Osaka, durante il vertice del G20, via Twitter. Un invito fuori da tutte le regole diplomatiche, che però, dopo qualche ora di silenzio, è stato accolto a Pyongyang.
"È bello rivederti"
"Good to see you again", bello rivederti, gli ha detto Kim in inglese, quando si sono stretti la mano, aggiungendo che non si sarebbe "mai atteso" di rivederlo "in questo luogo". "Volevo incontrarti di nuovo, soprattutto per le due Coree", ha proseguito dopo quando si sono seduti insieme a un tavolo nella Freedom House, in un breve incontro dopo la storica stretta di mano. "Questo luogo è un simbolo della sfortunata storia del passato. Per le due Coree, avere l'opportunità di incontrarti di nuovo qui è molto significativo. Significa che possiamo sentirci a nostro agio e incontrarci con una positiva disposizione di spirito. Credo - ha continuato ancora Kim - che questo possa avere una positiva influenza in tutte le nostre discussioni future".
Trump si è detto "orgoglioso"e ha parlato di "grande onore, grandi progressi, grandi amicizie. Ci siamo incontrati e ci siamo piaciuti dal primo giorno". Il presidente americano ha ringraziato Kim per essersi reso disponibile con così poco preavviso e poi, chiaramente rivolto al fronte interno, ha ricordato che quando è diventato presidente degli Stati Uniti, c'era "un grande grande conflitto, una situazione molto brutta, pericolosa per la Corea del Nord, la Corea del Sud, per il mondo. Il rapporto che abbiamo sviluppato è stato importantissimo per così tante persone".
L'incontro è destinato a finire nei libri di storia ed è sicuramente un grande colpo di immagine per il presidente-miliardario, che non ha mai nascosto il sogno di ottenere il Nobel per la Pace. Resta da vedere se porterà qualche sollievo alle condizioni di vita dei nordcoreani, ai dissidenti, agli oppositori e a quanti si battono per la democrazia e il rispetto dei diritti umani in Corea del Nord. A Trump sarebbe stato anche rivolto un invito a recarsi a Pyongyang, ma ovviamente tutto è legato ai progressi sulla denuclearizzazione.
Dopo l'incontro, Il presidente Usa ha lasciato la zona demilitarizzata al confine tra le due Coree diretto alla Osan Air Base, una base militare a sud di Seul dove ha fatto visita ai militari americani. Poco prima era tornato in Corea del Nord anche Kim, rientrato a piedi, accompagnato dal presidente americano e da quello sudcoreano, Moon Jae-in.
La battuta
"Vi posso dire che il capo negoziatore è ancora vivo e spererei che lo siano anche gli altri". Così Donald Trump ha risposto a una domanda dei giornalisti che gli chiedevano della composizione della squadra di negoziatori nordcoreani. Nelle scorse settimane un giornale di Seul aveva riportato voci, non confermate e considerate con scetticismo da diversi osservatori, dell'esecuzione di Kim Hyok-chol, capo della delegazione dei negoziatori nordcoreani a seguito del fallimento del vertice di Hanoi.
"Trump-Kim, esempio di cultura dell'incontro"
Papa Francesco ha 'benedetto' il vertice al confine tra le due Coree tra il presidente americano, Donald Trump, e il leader nordcoreano, Kim Jong-Un. "E' un buon esempio di cultura dell'incontro", ha dichiarato al termine dell'Angelus, esprimendo l'auspicio che il vertice "costituisca un passo ulteriore nel cammino della pace".