Non solo Roma: tornano gli stranieri alla maratona di Pyongyang
La classica gara podistica è stata per centinaia di 'forestieri' l'occasione per visitare la Corea del Nord nonostante le tensioni
Non solo Roma: oltre 400 stranieri hanno partecipato alla maratona annuale di Pyongyang nonostante le tensioni politiche tra il regime nordcoreano e il resto del mondo, e il divieto imposto dagli Stati Uniti ai viaggi nel Paese da parte di cittadini americani.
Le presenze internazionali sono state meno numerose rispetto all'anno scorso, comunque sono arrivati corridori da 43 Paesi, inclusi 13 maratoneti professionisti africani.
Per la prima volta questa edizione ha visto anche la presenza dei disabili. La gara maschile è stata vinta dal nordcoreano Ri Kang Bom in 2 ore 12 minuti e 53 secondi. La vincitrice della categoria femminile è stata la nordcoreana Kim Hye Gyong, in 2 ore 27 minuti e 24 secondi. Il percorso ha coperto le zone principali della città ed anche un nuovo quartiere che ospita le istituzioni scientifiche.
La maratona di Pyongyang fa parte delle celebrazioni che ricordano la nascita nel 1912 del padre fondatore della Corea del Nord, Kim Il-sung. Ed è l'occasione migliore per i turisti stranieri, soprattutto occidentali, di visitare questo paese così chiuso all'esterno.
Le presenze internazionali sono state meno numerose rispetto all'anno scorso, comunque sono arrivati corridori da 43 Paesi, inclusi 13 maratoneti professionisti africani.
Per la prima volta questa edizione ha visto anche la presenza dei disabili. La gara maschile è stata vinta dal nordcoreano Ri Kang Bom in 2 ore 12 minuti e 53 secondi. La vincitrice della categoria femminile è stata la nordcoreana Kim Hye Gyong, in 2 ore 27 minuti e 24 secondi. Il percorso ha coperto le zone principali della città ed anche un nuovo quartiere che ospita le istituzioni scientifiche.
La maratona di Pyongyang fa parte delle celebrazioni che ricordano la nascita nel 1912 del padre fondatore della Corea del Nord, Kim Il-sung. Ed è l'occasione migliore per i turisti stranieri, soprattutto occidentali, di visitare questo paese così chiuso all'esterno.