Coree, Kim Jong-un e Moon Jae-in si stringono la mano sulla montagna sacra
Accompagnati dalle mogli i leader delle due Coree hanno visitato il luogo sacro della nazione
Nel loro terzo e ultimo giorno di summit, il presidente sudcoreano Moon Jae-in e il leader nordcoreano Kim Jong-un hanno visitato il Monte Paektu (Montagna bianca), considerato luogo spirituale della nazione coreana. Situato al confine con la Cina, il monte, alto 2.744 metri, è un vulcano attivo "sacro" perché ritenuto luogo di nascita di Dangun, il leggendario fondatore del regno coreano. Le biografie ufficiali di Pyongyang lo rendono anche il luogo di nascita del padre di Kim Jong-un, Kim Jong-il e di suo nonno, Kim Il-sung, fondatore della Corea del Nord, che guidò la resistenza dal Monte Paektu contro il colonizzatore giapponese che governò la penisola dal 1910 al 1945. Secondo gli storici stranieri invece Kim Jong-il sarebbe nato nell'Unione Sovietica.
La "gita" dei due leader, accompagnati dalle rispettive signore e da un'ampia delegazione, ha un valore altamente simbolico vista l'importanza del luogo nella cultura coreana. Moon Jae-in è anche un grande appassionato di alpinismo e ha scalato l'Himalaya almeno un paio di volte. Non ha mai fatto mistero che salire sul monte Paektu fosse un sogno che sperava prima o poi di realizzare. "Sarei potuto venire fin qui passando dal versante cinese, ma non l'ho mai fatto. Mi sono sempre detto che che se fosse accaduto, sarebbe successo camminando sulla nostra terra".
Il presidente ha posato con la moglie sul punto panoramico davanti all'Heaven Lake, che riempe il cratere e si è chinato al suolo per riempire una bottiglia con l'acqua del lago. Chissà se ricambierà il favore conducendo Kim Jong-un nel corso della annunciata futura visita del leader del Nord a Seul al Monte Halla, pittoresca località turistica del sud. Intanto restano le parole di Ri Sol-ju, moglie di Kim: "Come dice un nostro vecchio detto: salutiamo il sole a Paektu e l'unificazione a Halla".
La "gita" dei due leader, accompagnati dalle rispettive signore e da un'ampia delegazione, ha un valore altamente simbolico vista l'importanza del luogo nella cultura coreana. Moon Jae-in è anche un grande appassionato di alpinismo e ha scalato l'Himalaya almeno un paio di volte. Non ha mai fatto mistero che salire sul monte Paektu fosse un sogno che sperava prima o poi di realizzare. "Sarei potuto venire fin qui passando dal versante cinese, ma non l'ho mai fatto. Mi sono sempre detto che che se fosse accaduto, sarebbe successo camminando sulla nostra terra".
Il presidente ha posato con la moglie sul punto panoramico davanti all'Heaven Lake, che riempe il cratere e si è chinato al suolo per riempire una bottiglia con l'acqua del lago. Chissà se ricambierà il favore conducendo Kim Jong-un nel corso della annunciata futura visita del leader del Nord a Seul al Monte Halla, pittoresca località turistica del sud. Intanto restano le parole di Ri Sol-ju, moglie di Kim: "Come dice un nostro vecchio detto: salutiamo il sole a Paektu e l'unificazione a Halla".