Corona in Tribunale a Milano per appello: "Nessuna dichiarazione, ultima volta feci danni immani"
In doppio petto scuro, camicia bianca e occhiali da vista: Corona è arrivato in Tribunale accompagnato dal figlio Carlos Maria, che minorenne non può entrare in Aula. La legge, infatti, non permette ai minori di prendere parte a un processo penale
"Credo nella giustizia, sono fiducioso. Non farò dichiarazioni spontanee, quando le ho rese ho fatto danni immani, ho un demone dentro. Se le cose saranno dette nel modo giusto dai miei avvocati starò zitto, se poi ci sarà qualcosa che non va spero di avere la forza di parlare nel modo giusto", ha dichiarato Fabrizio Corona al suo arrivo nel Tribunale di Milano in attesa dell'udienza d'appello.
In primo grado, il fotografo di Catania è stato condannato a un anno per l'illecito fiscale e assolto dall'accusa di intestazione fittizia di beni, nel procedimento sui soldi in contanti trovati anche nel controsoffitto a casa della sua collaboratrice Francesca Persi. Nel dettaglio, la presunta somma sottratta al fisco ammonta a circa 2,6 milioni di euro, dei quali 1,7 milioni erano stati murati nel controsoffitto dell'abitazione della sua storica collaboratrice e 860mila euro nascosti in due cassette di sicurezza di una banca austriaca di Innsbruck. Quest'oggi ci saranno le arringhe difensive degli avvocati Ivano Chiesa e Luca Sirotti.
Il pg Maria Pia Gualtieri ha chiesto la condanna per l'imputato a due anni e nove mesi per entrambi i reati. "Corona - aveva argomentato il pg nella requisitoria - ha sempre voluto nascondere il suo patrimonio di soldi in nero allo Stato e all'Erario, lui era il dominus di tutto e la signoria sul denaro, invece, ce l'aveva la Persi (per la quale è stato chiesto un anno e sette mesi dal pg) e il fine era eludere le misure di prevenzione".
In primo grado, il fotografo di Catania è stato condannato a un anno per l'illecito fiscale e assolto dall'accusa di intestazione fittizia di beni, nel procedimento sui soldi in contanti trovati anche nel controsoffitto a casa della sua collaboratrice Francesca Persi. Nel dettaglio, la presunta somma sottratta al fisco ammonta a circa 2,6 milioni di euro, dei quali 1,7 milioni erano stati murati nel controsoffitto dell'abitazione della sua storica collaboratrice e 860mila euro nascosti in due cassette di sicurezza di una banca austriaca di Innsbruck. Quest'oggi ci saranno le arringhe difensive degli avvocati Ivano Chiesa e Luca Sirotti.
Il pg Maria Pia Gualtieri ha chiesto la condanna per l'imputato a due anni e nove mesi per entrambi i reati. "Corona - aveva argomentato il pg nella requisitoria - ha sempre voluto nascondere il suo patrimonio di soldi in nero allo Stato e all'Erario, lui era il dominus di tutto e la signoria sul denaro, invece, ce l'aveva la Persi (per la quale è stato chiesto un anno e sette mesi dal pg) e il fine era eludere le misure di prevenzione".