Coronavirus. Messico: mancano sacchi per le salme, la fabbrica di plastica riciclata si riconverte
Nella capitale un gruppo anticorruzione denuncia il triplo dei morti ufficialmente riconosciuti
Fino a Gennaio di quest'anno la Alexis Plastics, una piccola fabbrica di materie plastiche di Ecatepec in Messico produceva principalmente sacchetti per la spesa, poi il governo ne ha vietato l'uso.
Con la pandemia di Coronavirus che sta ancora imperversando nel Paese, la fabbrica produce oggi decine di migliaia di sacchi per le salme dei deceduti da Covid-19. E proprio sul numero reale delle vittime da addebitare al virus è scoppiata in queste ore la polemica a Città del Messico.
Numeri truccati?
Un registro dei certificati di morte a Città del Messico suggerisce che ci siano stati 4.577 casi in cui i medici hanno menzionato il Coronavirus o COVID-19 come causa possibile o probabile di morte, più di tre volte il conteggio ufficiale della capitale messicana.
Il governo federale riconosce solo 1.332 morti confermate a Città del Messico dall'inizio della pandemia, meno di un terzo di quelle denunciate da una organizzazione anti-corruzione che ha divulgato questi numeri.
Le ulteriori 3.245 morti a Città del Messico, se confermate o aggiunte alle cifre ufficiali, spingerebbero il bilancio dei morti in Messico dai 5.666 riportati lunedì scorso dalle autorità federali alle 8.911.
Con i 334 nuovi decessi segnalati a livello nazionale, martedì è stato il secondo giorno record per numero di morti nelle 24 ore finora, e l'incremento dei nuovi casi, 2.713, il più alto dall'inizio della pandemia.
Ma è Città del Messico, con i suoi 9 milioni di abitanti, la zona più duramente colpita del Paese, e dove le cifre dei decessi ufficiali hanno suscitato gli interrogativi più pesanti. Di qui la denuncia dell'associazione Messicani Contro la Corruzione che hanno rivelato di aver avuto accesso ad un database di certificati di morte emessi a Città del Messico tra il 18 marzo e il 12 maggio. Nelle note esplicative allegate a 4.577 certificati di morte, c'erano le parole "SARS", "COV2", "COV2". "COV", "Covid 19", o "nuovo coronavirus".
Le cifre della pandemia in America latina
Il Messico è in questo momento uno dei Paesi più colpiti dal contagio in America Latina insieme a Brasile e Perù.
Le ultime cifre parlano di un nuovo importante avanzamento della pandemia in questo quadrante del pianeta con una impennata nei contagi (571.964) e nei morti (31.911) soprattutto a causa della situazione in Brasile.
È quanto emerge da una elaborazione statistica dell'Ansa per 34 nazioni e territori latinoamericani.
Saldamente al terzo posto per numero di contagi al mondo dopo Stati Uniti e Russia, il Brasile registra 271.628 casi, di cui 17.971 entrano nel computo dei morti. Seguono Perù, che conta 99.483 contagiati e 2.914 morti, e il Messico con 51.663 contagiati e 5.332 morti.
Nella classifica con più di 5.000 contagi si posizionano quindi Cile (49.579 e 509), Ecuador (34.151 e 2.839), Colombia (16.935 e 613), Repubblica dominicana (12.223 e 441), Panama (9.726 e 279) e Argentina (8.371 e 382).