Coronavirus. Viaggio a Soria, nella Spagna profonda falcidiata da un tasso di mortalità sconvolgente
Molti, nei piccoli villaggi spagnoli sempre più disabitati, pensavano di essere al sicuro dalla pandemia del Coronavirus. In realtà sembra essersi dimostrato vero il contrario: Soria, una provincia del centro-nord che è uno dei luoghi meno densamente popolati d'Europa, ha registrato un tasso di mortalità sconvolgente. Il reportage fotografico di Associated Press ci racconta la storia di questi paesi
La Spagna è stata uno dei Paesi più colpiti dalla pandemia con più di un milione di persone infettate e 25.600 decessi confermati, secondo le cifre della Johns Hopkins University. Ma mentre a Madrid e nelle altre grandi città iberiche l'impatto del virus era atteso e le infrastrutture sanitarie più o meno preparate ad affrontarlo, il contagio ha colto di sorpresa i centri abitati in campagna ed è stato terribile in particolare nella parte centro-settentrionale del Paese.
Duruelo de la Sierra si trova nella provincia di Soria, una delle zone meno popolate d'Europa, tra comunità che vanno ad assottigliarsi sempre più in mezzo ad un paesaggio punteggiato da villaggi abbandonati. Molti, in questi villaggi in declino, pensavano di essere al sicuro dalla pandemia. Al contrario: la percentuale relativamente alta di anziani e le limitate risorse sanitarie hanno creato le condizioni perché in tutta la provincia di Soria il COVID-19 avesse un impatto devastante su comunità che già prima lottavano per sopravvivere.
I numeri, anche se imprecisi a causa della scarsità di test effettuati parlano chiaro: la provincia ha registrato una percentuale doppia di infezioni e più del doppio della media di decessi di tutta la Spagna. Le autorità di Soria hanno riferito il 22 aprile che l'1,52% della popolazione era stato infettato, rispetto allo 0,44% di tutta la Spagna con un tasso di mortalità dell'1,08%, più del doppio rispetto al livello nazionale dello 0,46%. Ci sono stati almeno 500 decessi complessivi a Soria dall'inizio del focolaio in aprile, a fronte di una media precedente di 83 al mese. "Nelle aree meno popolate la trasmissione è più lenta, ma quando colpisce colpisce duro", spiega Fernando Simón, responsabile sanitario spagnolo nell'emergenza virus.
Questi sono i freddi numeri ma a Duruelo de la Sierra, un paese di mille anime che vive del legname delle sue colline verdi di pinete e di pastorizia, la morte è un fatto personale che coinvolge tutta la comunità che per tradizione accompagna insieme il defunto dalla chiesa al cimitero.
Abad, parlando con il reporte dell'Associated Press tra le lapidi del piccolo campo santo, racconta come il 24 marzo sarà ricordato come il "giorno più buio" di sempre per il villaggio. Quel martedì, quattro residenti sono stati sepolti o cremati in fretta e furia. Duruelo de la Sierra di solito vede uno o due morti al mese e circa 20 in un anno. Dal 26 febbraio al 2 aprile, sono stati 13 i decessi. Cinque di questi erano risultati positivi al virus, gli altri sospettati di averlo contratto.
"Mai, mai prima d'ora, nella storia di Duruelo, il paese aveva dato l'addio a quattro abitanti nello stesso giorno", dice Abad. Simili tragedie si stanno verificando in tutta Soria e in altre parti della Spagna rurale profonda. A Cabrejas del Pinar per esempio, una frazione di 380 anime, nove persone, più del 2% del popolazione, sono decedute a causa del virus.